Italia, Europa, ora anche il Mondo: Conegliano è campione di tutto dopo la vittoria del Mondiale per Club, il terzo nella storia di una società che sta segnando un'epoca della pallavolo femminile. L'Imoco si riprende lo scettro dopo i successi del 2019 e del 2022, battendo 3-0 le cinesi del Tianjin (25-21, 25-15, 25-20) e chiudendo un torneo dominato dall'inizio alla fine, conquistato senza perdere un set nei cinque match disputati. Alla festa partecipa anche Milano, che batte 3-0 le brasiliane del Dentil Praia Clube e porta a casa la sua prima medaglia iridata. Due italiane sul podio, a conferma dell'egemonia mondiale del volley azzurro.
Come per quello di Carlo V d'Asburgo, sull'impero di Conegliano non tramonta mai il sole. La squadra di Daniele Santarelli detiene adesso tutti i trofei della pallavolo italiana e internazionale: uno storico grande slam per una squadra leggendaria, capace di esaltare individualità formidabili in un collettivo che, anche cambiando le interpreti, si conferma senza eguali al mondo.
Nel 3-0 contro il Tianjin c'è tutta l'essenza di un gruppo di campionesse capaci anche di soffrire, come accaduto sia nel primo che nel terzo set. Le cinesi sembravano infatti avere in mano il primo parziale, sul punteggio di 19-15, prima di essere travolte dal micidiale break di 10-2 col quale le Pantere hanno ribaltato la situazione prendendosi il punto dell'1-0. Dopo un secondo set senza storia, l'Imoco si è trovata a inseguire anche nel terzo parziale. Tianjin è scappata nuovamente sul +4, le Pantere hanno sfoderato gli artigli e grazie ai muri di una straordinaria Fahr e di Gabi e ai vincenti di Haak (top scorer della finale con 25 punti e miglior giocatrice del torneo) hanno piazzato il sorpasso senza più voltarsi. E non poteva essere che Zhu, profeta in patria, a mettere a terra il pallone decisivo che ha scatenato la festa di Conegliano.
«Un titolo importantissimo, lo dovevamo ai tifosi» commenta coach Santarelli, «e ora festa ma poi subito sugli altri impegni come abbiamo imparato a fare» gli fa eco Moki De Gennaro, sua moglie nella vita, suo libero in campo. Per lei, Fahr e Lubian, campionesse olimpiche con l'Italia di Velasco, si chiude così un anno d'oro nel vero senso della parola, con l'ennesima medaglia del metallo più pregiato in bacheca.
Per Milano, invece, il bronzo conquistato nella finale per il terzo posto (22 punti di Egonu) rappresenta una nuova tappa lungo il percorso di inseguimento alle dominatrici del volley. La caccia è aperta, ma la fame di vittorie di Conegliano è ancora insaziabile.
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