La Roma passa dal lettino della fisioterapia - tra assenti (Dybala il più illustre) e acciaccati - alla sedia del dentista, tanto per citare il famoso paragone di Guardiola sull'Atalanta. Dimostrando però dopo 66 minuti di vera sofferenza di saper trovare una chiave tattica e un episodio che rischiava di cambiare l'esito di una gara assolutamente a senso unico.
Lo spareggio Champions al Gewiss Stadium poteva andare in archivio dopo nemmeno venti minuti, il tempo dell'uno-due di Charles De Ketelaere (deludente al Milan, rinato con la maglia della Dea) che sembrava aver stroncato sul nascere le speranze giallorosse. Sono 148 i secondi che trascorrono dal primo al secondo centro del belga: Roma al tappeto come un pugile suonato e schiacciato a lungo dalla freschezza psicofisica, oltre che da un gioco spumeggiante, degli avversari. La truppa di De Rossi, rimasta ancora con la testa a Leverkusen e con le batterie scariche, per oltre un'ora non riesce mai a tirare verso la porta di Carnesecchi. Poi l'episodio (il fallo in area di De Roon su Abraham, entrato ad affiancare Lukaku e a dare più peso all'attacco giallorosso) che potrebbe far svoltare la gara: rigore trasformato da Pellegrini - 10ª rete del capitano romanista - e Dea che deve riordinare le idee (oltre a inserire un difensore in più) non essendo stata in grado di chiudere prima la sfida - due legni di CDK e Koopmeiners -. La Roma che punta su un reparto offensivo più fisico e regala più spazi a Pellegrini, costringe Carnesecchi a negare a lui e a Lukaku il 2-2.
Alla fine, nonostante una Roma superoffensiva, Gasperini la porta a casa, regalando a Bologna e Juventus la qualificazione al prossimo prestigioso torneo europeo, ed è ora a una vittoria dal traguardo. I giallorossi sentono invece il fiato dei «cugini» della Lazio nella corsa al sesto posto che potrebbe tornare utile se la Dea - seguita in tribuna ieri anche da Sofia Goggia - alzerà l'Europa League a Dublino ma non finirà quarta in serie A.
La prima tappa di 12 giorni storici per l'Atalanta, se consideriamo le due finali di Coppa, si rivela così vincente. Alla 55ª partita stagionale (e ne mancano ancora quattro) Scamacca e compagni mostrano ancora una verve e una tenuta fisica incredibile. Eppure negli ultimi due mesi e mezzo la squadra di Gasp non è mai fermata, giocando con continuità due volte alla settimana. La sensazione più netta è che la rosa atalantina sia più completa e con ricambi all'altezza di quella giallorossa. Alla quale non manca comunque l'orgoglio.
All'intervallo nessuno avrebbe pronosticato un risultato di misura: il 2-0 stava addirittura stretto all'Atalanta con una Roma assolutamente sulle gambe e con poche
energie. L'ingresso di Abraham porta qualche beneficio ai giallorossi ma la rimonta si ferma al penalty di Pellegrini, L'Atalanta rischia qualcosa, ma legittima il successo con altre occasioni da gol e tanti errori sotto porta.
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