Due capolavori Schick macchiano il ritorno di una Scozia solo cuore

Incanta l'ex Samp e Roma che segna di testa e poi con un gol addirittura da centrocampo

Due capolavori Schick macchiano il ritorno di una Scozia solo cuore

Due secondi e sei decimi per far volare il pallone per 45 metri e mezzo, poi l'esultanza quasi incredula. Il gol da centrocampo di Patrick Schick, il secondo della partita e il tredicesimo in 27 partite con la nazionale, ha virtualmente chiuso dopo sette minuti del secondo tempo la sfida tra Repubblica Ceca e Scozia, smorzando il residuo entusiasmo dei tanti tifosi locali che si erano seduti sui seggiolini di Hampden Park con ben altre speranze, seppure irrazionali.

Schick, l'ex attaccante di Sampdoria e Roma, mancato juventino e nella stagione attuale al Bayer Leverkusen (13 gol in 36 partite), aveva segnato già al 42', con uno splendido stacco di testa a centro area, precedendo due dei tre difensori centrali schierati da Steve Clarke, l'allenatore della Scozia. Che aveva iniziato premendo, come nelle attese, senza però scombinare una Repubblica Ceca compatta nel suo 4-2-3-1 che delegava proprio a Schick la responsabilità di tenere palla e permettere la salita dei compagni. È vero, dopo 32' Robertson, il capitano scozzese, aveva potuto battere indisturbato dal limite dell'area, scegliendo però un tiro un po' troppo alto deviato sopra la traversa da Vaclik, ma il macinare da parte della Scozia non aveva prodotto molto e il gol di Schick aveva già dato un segnale. Rientrata in campo con un McGinn lievemente più avanzato, quasi da 3-4-1-2 più che 3-5-2 iniziale, la squadra di casa dopo il secondo gol di Schick ha premuto e provato a costruire, con ardore più che qualità, trovando anche le deviazioni decisive di Kalas e Celustka su tiri pericolosi di Armstrong e Forrest, ma la frequenza delle incursioni non è stata pari alla loro pericolosità e ora, con la sfida all'Inghilterra a Wembley venerdì, l'Europeo così atteso e così sudato è già un problema.

La Repubblica Ceca, invece, ha interpretato bene la partita resistendo al prevedibile assalto iniziale della Scozia, alzando il baricentro senza scoprirsi, sfruttando quel che il campo le ha dato: è vero che Schick ha avuto la palla proprio sul piede

giusto, il sinistro, per il tiro da oltre 45 metri, ma è anche vero che gli è arrivata direttamente dal contrasto robusto con il quale Soucek ha stoppato un tiro di Hendry. Come dire: la quantità al servizio della qualità.

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