Roma. Dybala disegna, Ibanez e Abraham colpiscono. Bastano 318 secondi a una Roma «capoccia» per mordere l'Empoli, indirizzare la partita e cancellare l'infausta notte di Coppa Italia finita tra i fischi dell'Olimpico. Quella di Mourinho, con i titolari in campo dall'inizio («il nostro undici più forte in questo momento», dirà il tecnico), è ben altra cosa, ma l'approccio giusto fa la differenza a favore dei giallorossi. Che confermano le specialità della casa: andare a segno su palla inattiva (sette i gol da calcio d'angolo) e di testa (nove le reti, tre a testa per Ibanez, Abraham e Smalling, meglio di loro solo il napoletano Osimhen). Agganciata l'Inter per una notte, in attesa del derby di stasera. Con il tecnico portoghese che ritrova il sorriso dopo i mugugni post Cremonese.
Per la quinta volta nella sua storia (l'ultima nel gennaio del 2000 in casa con il Verona) la Roma fa due gol nei primi sei minuti. Ieri l'occasione giusta per togliere polvere a un record particolare e continuare a inseguire il vero obiettivo di stagione, ovvero un posto nella prossima Champions. Il tutto con Zaniolo ormai spettatore in attesa di una cessione certa a giugno e uno Smalling (sempre più fondamentale) che raggiunto il 50 per cento delle gare giocate in stagione - la clausola scritta nel suo contratto - può ora decidere se restare o meno nella Capitale. «Zaniolo è un problema della società e deve risolverlo con lei. Smalling? Non devo fare niente per convincerlo. Io potevo andare via a dicembre ma sono rimasto qui... Questa è la mia vita».
Intanto Abraham torna a far gol all'Olimpico 275 giorni dopo la rete al Leicester nella semifinale di Conference League del 2022. «C'è stato un periodo in cui ho avuto dubbi, non su di lui, ma sul suo momento difficile - così Mourinho sull'inglese -. Ora ha segnato, ma anche se non fa gol, è sempre molto importante». Poi l'insostituibile Dybala che regala altre giocate sopraffine: quelle iniziali da calcio d'angolo consentono l'uno-due che tramortisce l'avversario, quella successiva con un sinistro che pecca solo di precisione. Una botta alla schiena fa vivere qualche brivido a Mourinho e ai tifosi della Roma, ma la Joya resta in campo (e si vede) per 70 minuti.
L'uno-due manda l'Empoli al tappeto, anche se poi i toscani sanno rialzarsi e giocano una partita dignitosissima.
Mou, invece, prova a far male in transizione, ma poi capisce che non è aria - strepitosa la tripla parata in una sola azione del portiere ospite Vicario - e si chiude a difesa di una vittoria preziosa. Il fortino giallorosso è al sicuro con i suoi tre pilastri e arriva così il terzo clean sheet di fila all'Olimpico (come nel maggio 2019 con Ranieri in panchina).
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