E Allegri scoprì che la sua Juve è... "troppo giovane"

Il tecnico bianconero dopo un punto raccolto negli ultimi tre turni: "Non siamo abituati a lottare per certi traguardi"

E Allegri scoprì che la sua Juve è... "troppo giovane"
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Il quarto posto non è in pericolo, avendo il Bologna (che deve recuperare una gara) 14 punti in meno in classifica.

La Juventus però si interroga: è stata vera gloria quella che fino a tre turni fa l'aveva vista come unica credibile sfidante dell'Inter? Oppure è stata una grande illusione e il livello di gioco espresso nelle ultime settimane è quello che rispecchia il valore della creatura di Allegri?

Ai posteri ovvero alle 14 partite che mancano alla fine del campionato l'ardua sentenza. «Siamo una squadra giovane, non ancora abituata a lottare per certi traguardi il commento del tecnico livornese dopo avere raccolto un punto nelle tre gare più recenti -. Le mie scelte? Nelle ultime settimane quelli che non hanno giocato sono quelli che avrei dovuto mettere».

Magari sì o forse no. Però va anche detto che contro l'Empoli non è stato chiaro il motivo per cui Yildiz abbia cominciato in panchina, idem lunedì sera l'avere preferito Alex Sandro inguardabile da un paio d'anni, a dirla tutta al sempre affidabile Rugani. «Pensare ai rimpianti non serve a nulla così Allegri nel post partita -. L'ambizione di rimanere vicini all'Inter era uno stimolo importante, ma loro stanno facendo una stagione straordinaria e c'è solo da complimentarsi. Nessuno si sarebbe aspettato che in questo periodo avremmo raccolto un solo punto sui 9 disponibili: magari però fino a quel momento ne avevamo fatti di più rispetto alle previsioni e all'idea di tutti. È un momento così: il calcio va preso per quello che è».

Pare quasi un ragionamento fatalista, il che stona con la rabbia e la furia agonistica che la Juventus dovrà buttare in campo fin da sabato a Verona: potrebbe rientrare Vlahovic e, in attesa di capire se Alcaraz (cui lunedì è stato preferito nel finale Nicolussi Caviglia) meriterà una chance, si riproporrà il dualismo tra l'impalpabile Chiesa di questi tempi e l'ormai solito Yildiz, visto che non pare dietro l'angolo il varo di un sistema di gioco che contempli subito la presenza dei due esterni.

Per evitare un altro stop, Allegri dovrà comunque inventarsi qualcosa anche per mettere sotto silenzio i

rumours di una piazza che non lo ha sempre amato alla follia. «A fine stagione ragioneremo sul futuro», le parole di Giuntoli pronunciate prima del ko contro i friulani: rilette il giorno dopo, assumono tutt'altro significato.

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