E in Cina si gioca la partita con Mr Bee

I manager Fininvest a Shenzhen per scoprire le carte di Taechaubol

E in Cina si gioca la partita con Mr Bee

Milano Operazione carte scoperte. In privato l'hanno chiamata così i due manager della Fininvest incaricati di volare verso Hong Kong per incontrare mister Bee Taechaubol e fare, in diretta, il punto non più sulla trattativa, le cui linee guida sono state definite a suo tempo, ma sui contatti e sui contratti con gli investitori interessati ad entrare nell'affare Milan.

La missione affidata al direttore finanziario Alessandro Franzosi e a Leonardo Brivio, già componente del cda rossonero e dirigente della holding della famiglia Berlusconi, è cominciata ieri sera con il volo diretto a Hong Kong. Di qui, in macchina, i due proseguiranno per Shenzhen, città della Cina continentale meridionale e sede di una delle borse asiatiche dove è stato fissato il vertice con il magnate thailandese che risiede invece con la sua famiglia a Bangkok. Questa volta, invece della solita video-conferenza utilizzata nel passato per lo scambio di notizie sul corso della trattativa, è stata scelta la strada dell'incontro diretto proprio per dare un colpo di acceleratore alla complessa vicenda e al viaggio stesso il significato concreto di una verifica.

Traduzione: per capire insomma a che punto sia giunto il lungo e paziente lavoro di mister Bee da mesi impegnato sul fronte asiatico a mettere insieme un consorzio di investitori capace di far fronte al versamento della cifra pattuita, 480 milioni, per l'acquisizione del 48% delle azioni milaniste. Il negoziato, come è stato ripetuto, nel suo progetto originario, oltre a prevedere una diversa (rispetto a quella attuale) composizione del cda dovrebbe anche consentire a mister Taechaubol che pure sarà direttamente coinvolto nell'affare gigantesco versando una parte di quella cifra attinta dal patrimonio personale- di provvedere all'espansione del marchio nei mercati asiatici approfittando del gran numero di simpatizzanti vantati dal brand berlusconiano in quell'area geografica. Operazione carte scoperte vuol dire, per i due inviati Fininvest, non solo chiedere aggiornamenti all'interessato ma eventualmente incontrare, di persona, alcuni degli esponenti delle aziende cinesi di maggiore appeal interessate ad entrare nell'affare con alcune quote.

È stata esclusa Alibaba.

Soltanto allora, al ritorno dal viaggio, quando i due manager riferiranno l'esito all'ad Cannatelli, sarà possibile capire il destino di questa operazione che è cominciata molti mesi fa e si è dipanata attraverso colpi di scena, cambi di strategia, apparizione e scomparsa di personaggi (tra tutti Victor Pablo Dana, un italiano che vive a Dubai, e Nelio Lucas, gran capo del fondo Doyen sport incaricato di collaborare con Galliani sul mercato ma poi escluso per via del fallimento delle prime due operazioni, Jackson Martinez e Kondogbia). È arrivato il giorno della verità, insomma. Un giorno che potrà cambiare il destino futuro del Milan società.

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