E il Diavolo alza il trofeo del presidente

Rossoneri in vantaggio con Pulisic, ripresi subito da Colpani. Poi vincono ai rigori

E il Diavolo alza il trofeo del presidente
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Sarebbe sicuramente piaciuto il calcio esibito ieri sera da Monza e Milan, specie nella prima frazione, a Silvio Berlusconi onorato con un prima e un dopo molto suggestivo in occasione della prima edizione del trofeo a lui dedicato. Sarebbe piaciuto non solo perché al rigore di Pulisic (battuta centrale parata da Di Gregorio e ribattuta dell'americano in gol) ha replicato in maniera gagliarda Colpani col sinistro velenoso che ha fatto sobbalzare dalla poltrona della tribuna Pier Silvio Berlusconi. Sarebbe piaciuto perché si è visto il timbro del nuovo Milan, pronto a valorizzare la fase offensiva puntando su un nuovo disegno tattico, il 4-3-3 classico che molti consensi procurarono al primo Milan di Arrigo Sacchi. Qui, nel disegno realizzato da Stefano Pioli, la pedina essenziale è l'olandese Reijnders che gioca in modo raffinato e di prima a tal punto da trovare qualche volta i suoi sodali impreparati alle sue sollecitazioni. Se il centrocampista ex dell'Az ha già la personalità per guidare e orchestrare le geometrie, sul lato destro Pulisic si impegna anche se preferirebbe partire dall'altro lato e chiudere col destro. Con Carlos Augusto il duello è spettacolare.

L'azione del gol rossonero nasce proprio da un doppio scambio tra l'americano e Giroud interrotto da un vistoso fallo di D'Ambrosio (appena entrato al posto dell'infortunato Bettella) in area di rigore. Nel frattempo qualche volata di Leao e un paio di conclusioni dal limite parate da Di Gregorio sono la dimostrazione che il Milan sta cercando questa strada. Avrà bisogno del miglior Giroud e magari di qualche ricambio per monetizzare le sue trame.

Il Monza non è stato a guardare nè a subire la personalità oltre che il palleggio rifinito del rivale. A dimostrazione che il passato torneo, per Palladino e i suoi, non è stato un lampo solitario. Anzi si capisce che il gioco collaudato e l'intesa ritrovata possono portare il team a nuove conferme nei risultati. Il gol di Colpani (con un buco di Tomori nell'occasione) ne è una conferma simbolica perché preceduta da un paio di stoccate (Matic e Pessina) frenate da Maignan. A dire il vero non sarebbe piaciuto al presidente Silvio Berlusconi quello scambio di colpi proibiti tra Leao e Gagliardini a metà della ripresa, vecchie ruggini da derby di Milano passato e che sono riaffiorate inevitabilmente anche perché poi in precedenza D'Ambrosio ha procurato il rigore dell'1 a 0 rossonero.

Le altre novità di casa Milan vengono proposte da Pioli nella parte finale: spazio a Chukwueze, Okafor e Colombo, un altro trio d'attacco che deve ancora perfezionare la condizione fisica e anche l'intesa con il resto del team. Il nigeriano sembra aver già colpito, prim'ancora di cominciare la nuova avventura, l'immaginazione dei tifosi milanisti. Gli basta toccare qualche pallone banale per ricevere addirittura il boato della tifoseria amica, segno delle grandi aspettative riservate sul suo conto. Nel frattempo forse è lecito reclamare qualche giocata a favore di Giroud, rimasto a lungo fuori dalle linee di gioco. Con l'1 a 1 finale, il verdetto è rimandato ai calci di rigore.

Neanche un errore nella prima sequenza classica dei 5 rigori. Sbava sulla traversa il sesto penalty del Monza con Birindelli mentre Thiaw centra il sesto bersaglio. Così il primo trofeo finisce al Milan che lo può alzare al cielo di Monza.

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