Sbagliare è umano, capita a tutti. Eppure, a pochi fortunati viene offerta una seconda possibilità, tra chi vuole rimettersi in gioco o chi deve ripulirsi la faccia, dopo aver ricevuto attacchi in lungo e in largo. Rientra in questa seconda categoria Romano Fenati, il pilota marchigiano finito alla gogna mediatica lo scorso settembre dopo il fattaccio sul circuito di Misano. Lui il carnefice che ha dato una strizzatina ai freni della vittima, Stefano Manzi. E da quel pomeriggio di fine estate in Riviera, le cose sono totalmente cambiate per Fenati.
Non parliamo né di un pilota né di un ragazzo troppo tranquillo. Lo sa bene Valentino Rossi, che lo cacciò dalla propria academy per atteggiamenti sopra le righe. Ma da qui a dipingerne il ritratto di un presunto omicida sulle due ruote ce ne passa. Che Romano abbia commesso un errore è sotto gli occhi di tutti, e nessuno è mancato dal farglielo notare. Da piloti («Non deve più salire su una moto» disse Crutchlow) ad addetti ai lavori, finendo ai tifosi. Tutti uniti nel condannare gesto e autore. Ore, giorni, settimane dure, che portarono il 23enne a dichiarazioni desolanti. «Col Motomondiale ho chiuso. Non correrò mai più. Non è più il mio mondo. Troppa ingiustizia. Ho sbagliato, è vero: chiedo scusa a tutti. Tornerò a lavorare nella ferramenta di famiglia».
In tutto questo, le mosse della Dorna sono state enigmatiche. Prima la squalifica per due gare dopo quel 9 settembre. Poi il dietrofront, quasi a sorpresa, per rimetterlo in sella. Con una condizione: la retrocessione di cilindrata. Un salto indietro che Fenati fa consapevole della sua giovane età, e perché, come ammette lui stesso, «amo correre. Sono nato per questo e mi diverto». Ora Romano fa il diavolo a quattro nella classe più bassa. Nei test di Losail dove domenica partirà il mondiale 2019 è stato il più veloce tra i 19 piloti del paddock della Moto3 sulla sua Honda Snipers. Già, la stessa casa che lo aveva lasciato a piedi dopo Misano.
Per la cronaca, il suo presente sarebbe dovuto essere alla MV Augusta - in coppia proprio con Manzi - che invece annullò il contratto con Fenati (scegliendo al suo posto lo svizzero Aegerter) per il suo comportamento. Ora Romano ha una grande chance, inutile girarci intorno.
E non è una cosa che in molti fuori e dentro il motorsport possono raccontare. Veloce in fin dei conti lo è sempre stato. Costante no, e neanche maturo. Ma quello che inizia domenica può essere il suo mondiale, quello del rilancio. Deve essere la corsa da non fallire.
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