Bernie Ecclestone non è esattamente il tipo d'uomo che te la manda a dire. All'età di di 85 anni ha ancora in mano il circo della Formula Uno. Insomma una figura di peso. Le sue dichiarazioni, come spesso i suoi comportamenti, hanno un certo eco nel mondo dello sport ma non solo. Questa volta, in un'intervista a La Repubblica, ha parlato a tout court: partendo dalle donne, che "in F1 verrebbero prese sul serio", fino all'immigrazione.
Ma ciò che più colpisce nell'intervista è l'ammirazione smodada verso due figure di spicco nella politica globale. Il primo è il candidato alla Casa Bianca, Donald Trump che a suon di dichiarazione al veleno e voti si sta facendo strada nel vialetto percorso oramai anni dal presidente uscente Barack Obama, considerato dall'imprenditore britannico "un ottimo presidente Usa". Ma anche un candidato più flessibile rispetto a molti altri. Il secondo invece, è Vladimir Putin. Ecclestone infatti ha dichiarato che il leader russo "dovrebbe essere messo al governo dell'Europa, liberandoci di Bruxelles. Lui fa quello che dice che farà, e porta a casa il compito".
Affermazioni che sono state prese di mira sui social, con violenti attacchi all'ex pilota e ora leader della Formula Uno. Dopo il suo intervento all'Advertising Week Europe a London è divetanto subito un trending topic su Twitter.
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