Gli scherzi del caso sono più frequenti nei grandi tornei, dove tutto è talmente compresso da far emergere prepotentemente la natura episodica del calcio. Questa edizione dell'Europeo ha aggiunto un'altra componente di natura casuale: il posticipo di un anno causa pandemia, che ha rimescolato valori, umori e stato di forma delle nazionali partecipanti. Qualcuna ha beneficiato dello slittamento di dodici mesi, altre ne avrebbero fatto volentieri a meno. Le finaliste dell'ultima edizione, Portogallo e Francia, sono un esempio di questa differenza. Pur con una rosa sempre di ottima qualità, il Portogallo, che vinse grazie a un carneade (Eder) tornato tale dopo Euro 2016, arriva con un anno in più sulle spalle di due suoi big, Cristiano Ronaldo (35) e Pepe (38). Lo juventino è inoltre reduce da una stagione sempre molto produttiva in termini di gol, ma frustrante e sfibrante a livello mentale. La Francia già favorita per contro ritrova Benzema, che ha visto cadere il veto alla sua convocazione che durava da 6 anni (fu escluso per il coinvolgimento in un riscatto per un video hard ai danni del compagno Valbuena).
La nazionale che più di tutte può salutare il 2021 con particolare ottimismo è l'Inghilterra. Lo scorso anno sia Kane (legamenti) che Rashford (dolori alla schiena) erano malconci, mentre oggi Southgate si può coccolare i vincitori della Champions Mount e James, e il finalista Foden. La Germania ha aggiunto il baby talento Musiala, ma la grande novità è rappresentata dall'addio a fine torneo del c.t. Löw, annunciato qualche mese fa. Il tecnico ha così scelto di concedere un'ultima chance alla vecchia guardia che lui stesso aveva deciso di mettere da parte, riportando nella Mannschaft Müller e Hummels. In più c'è Sanè, pienamente recuperato dall'infortunio ai legamenti.
Rispetto a dodici mesi fa l'Italia non ha Verratti al massimo della forma causa infortunio al ginocchio, ma può compensare con la grande stagione di Barella e la novità Raspadori. Molto più in chiaroscuro la situazione dell'Olanda, che ha recuperato Depay (non ci sarebbe stato nel 2020) ma ha perso Van Dijk al centro della difesa e, soprattutto, l'artefice della rinascita della nazionale oranje, ovvero Ronald Koeman, sostituito in panchina da Frank de Boer. Altre quattro nazionali presentano c.t sono nuovi rispetto al 2020: Galles, Slovacchia, Danimarca e Polonia. Nuovo giocatore invece per la Spagna con Laporte, che fino a poco tempo fa era ancora in attesa di una chiamata da parte della Francia. Luis Enrique lo ha convinto a guardare altrove, permettendosi così di non convocare Sergio Ramos. Difficilmente nel 2020 si sarebbe vista una selezione delle Furie Rosse priva di giocatori del Real Madrid. La Spagna dovrà rinunciare alla stellina Fati, ma può consolarsi con un Gerard Moreno reduce da una stagione fantastica con il Villarreal.
Come il Portogallo, anche la Croazia può
pagare la stagione in più nelle gambe dei propri big, Modric in primis. Ancora più vecchia la Svezia, con le colonne Granqvist, Lustig, Larsson e Berg che sommano 140 anni in campo. E avrebbe dovuto esserci pure Ibrahimovic.
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