Ecco perché Conte ha fatto perdere le staffe ad Agnelli

Un gestaccio di Conte rivolto verso la tribuna a fine primo tempo: potrebbe essere stato questo il motivo che ha fatto poi esplodere Andrea Agnelli al triplice fischio dell'arbitro

Ecco perché Conte ha fatto perdere le staffe ad Agnelli

La lite a distanza tra Andrea Agnelli e Antonio Conte ha di fatto catalizzato l'attenzione della semifinale di ritorno di Coppa Italia. A fine gara, infatti, il presidente della Juventus si è lasciato andare ad una serie di insulti nei confronti di qualcuno, ma tutti gli indizi sembrano indicare come destinatario il tecnico dell'Inter, con cui i rapporti si sono incrinati nell'estate del 2014, quando Conte diede inaspettatamente le dimissioni mettendo in seria difficoltà il club di corso Galileo Ferraris.

La ricostruzione

Juventus-Inter è stata una partita vera, tirata, equilibrata con gli animi tesi fin dalle prime battute. Conte è esploso nei confronti dell'arbitro Mariani per un presunto rigore non fischiato al 10' su Lautaro Martinez ed ha poi continuato a lamentarsi per un'ammonizione ritenuta eccessiva nei confronti di Matteo Darmian. Al termine del primo tempo le telecamere hanno pizzicato uno stizzito Conte rivolgere il dito medio della mano in direzione della tribuna dello Stadium, poco prima di entrare nel tunnel che porta agli spogliatoi.

Questo brutto gesto potrebbe aver scatenato l'ira funesta di Agnelli che a fine partita si è lasciato andare ad una serie di insulti poco oxfordian che sono stati puntualmente ripresi dalle telecamere: "Cogl..., Vaff...".

Ci vuole rispetto

A fine partita Conte, ai microfoni della Rai e interpellato dai giornalisti, ha affrontato l'argomento attaccando: "La lite con Agnelli? Non c'è niente da dire, bisognerebbe che ci fosse più sportività e rispetto per chi lavora". Poi l'affondo: "Le fonti della Juventus dicono questo? Le fonti della Juventus allora dovrebbero dire la verità, penso che il quarto uomo abbia sentito e visto cosa è successo per tutta la partita. Bisognerebbe essere più educati".

Amici-nemici

Conte ha fatto le fortune della Juventus sia da calciatore che da allenatore. Il 51enne salentino, infatti, ha preso in mano la squadra bianconera nel 2011-2012 per ricostruirla ma da quella stagione in poi il club bianconero ha messo insieme nove scudetti di fila. Conte ha avuto il grande merito di farne vincere tre consecutivi facendo un vero e proprio miracolo soprattutto al primo anno con una squadra non ritenuta all'altezza da media e addetti ai lavori. A completare poi l'opera ci hanno pensato Massimiliano Allegri, il suo sostituto, con cinque di fila e Maurizio Sarri con il tricolore conquistato nella passata stagione.

Il rapporto tra Conte e Agnelli è sempre stato idilliaco nei suoi anni trascorsi alla Juventus, ma il presidente non ha mai perdonato al tecnico l'addio repentino nell'estate del 2014. Conte, infatti, decise di rassegnare le dimissioni per diventare commissario tecnico della nazionale italiana spiazzando di fatto la Juventus che fu costretta a "ripiegare" in fretta e furia su Massimiliano Allegri.

Da quel momento in poi il rapporto si è definitivamente rotto con il numero uno del club che ha chiuso le porte in faccia al tecnico salentino per un tradimento ritenuto grave e non meritevole di perdono.

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