Effetto derby: i dubbi del Milan, le paure dell'Inter

Il problema del gol: i rossoneri faticano più del solito, i nerazzurri a secco da 403 minuti

Effetto derby: i dubbi del Milan, le paure dell'Inter

Cosa non ha funzionato nel Milan di martedì sera è presto detto. Ha sbagliato sulla trequarti, per intendersi al volo la rifinitura delle giocate d'attacco o addirittura le conclusioni in zona gol. Saelemaekers è stato il primo, Theo il secondo, qualche altro affondo (Krunic) della ripresa mai perfezionato da piedi educati. Ha smarrito la strada maestra del gol? È presto per dirlo anche se il ritorno di Ibra sarebbe un contributo prezioso.

Alla fine l'ha riconosciuto Pioli, lo hanno documentato le immagini (al netto del fallo da rigore subito da Giroud nella ripresa) e non è un difetto inedito per il Milan che sta lamentando da qualche settimana una percentuale striminzita di gol e occasioni golose realizzati. Ha finalmente disegnato geometrie efficaci Bennacer, uscito dall'imbuto di una stagione scandita da alti e bassi, con lui in difesa - nonostante il ko di Romagnoli, senza lesioni muscolari gravi - Tomori e Kalulu poi non hanno mai sofferto gli attacchi dell'Inter. Di sicuro, rispetto alle precedenti esibizioni (Udinese e Salerno), c'è stato un leggero miglioramento. Adesso passerà dalla sfida di Napoli il destino futuro: è il primo bivio di questo finale incandescente di campionato, senza Ibra e Kjaer che sono riconosciuti quali i leader del team.

Cosa ha perso l'Inter è altrettanto facile da spiegare. Per la prima volta probabilmente ha smarrito la brillantezza fisica che l'ha tenuta in piedi, viva e protagonista, a novembre e dicembre 2021. Il ricorso ai cambi, invece di potenziarla, l'hanno mortificata. Vidal, sostituto di Barella, è finito al centro dei soliti veleni dei social a cui ha risposto in modo altrettanto polemico. Per la quarta volta è mancato il gol e, al contrario di ciò che si è colto contro Sassuolo e Genoa, questa volta sono mancati i tiri in porta, le occasioni rare, costruite due su cross di Perisic e Dumfries, deviati da Romagnoli e Kalulu. Maignan ha tremato solo sull'affondo di Lautaro che gli ha pestato (senza danni) il polso sinistro operato a suo tempo.

Adesso anche Simone Inzaghi è dinanzi a un bivio: e cioè procedere a rinfrescare i ranghi per Salerno prima di volare verso Liverpool, atto della Champions, oppure procedere con opposta scelta? Il riposo parziale di Genova, per Lautaro, non ha portato molti frutti. Forse è altrove il problema. Nella testa prima che nelle gambe.

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