Errani-Vavassori, un doppio misto per rifare la storia in America

In caso di vittoria, sarebbe la prima volta di una coppia tutta italiana, nata per caso in vista dei Giochi

Errani-Vavassori, un doppio misto per rifare la storia in America
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Forse è lo UsOpen più strano degli ultimi anni, ma proprio per questo è davvero bellissimo. Per esempio gli Stati Uniti sanno già di poter celebrare un tennista di casa in finale, visto che nei quarti Fritz ha battuto Zverev mentre Tiafoe ha approfittato del ritiro di Dimitrov (era comunque a due game dalla vittoria nel quarto set): i due insomma hanno scritto la storia e chi vincerà il prossimo match sarà il primo americano a giocarsi il titolo a New York 18 anni dopo Roddick. Che perse con Federer, così come fu poi a Wimbledon nel 2009 (16-14 al quinto set) e quata fu l'ultima a stelle e strisce negli Slam prima degli anni di buio totale. Insomma: laddove una volta c'erano campioni come McEnroe, Connors, Sampras, Agassi, ora tornano Fritz e Tiafoe, entrambi ventiseienni, il bianco e il nero di uno sport che negli States sta ritrovando forza e personaggi. E che potrebbe anche riservare una sorpresa.

Poi c'è l'altra storia del giorno, ancora una volta tutta azzurra perché Sara Errani e Andrea Vavassori si giocheranno il titolo di doppio misto, e agli UsOpen è la prima volta assoluta. In realtà poi, una coppia solo italiana in una finale Slam non c'è mai stata, perché i precedenti raccontano delle vittorie di Nicola Pietrangeli con Shirley Bloomer a Parigi (1958) e da Raffaella Reggi con Sergio Casal (1986) proprio a New York, mentre Uberto De Morpurgo perse nel 1925 a Wimbledon con Elisabeth Ryan. Quindi è la prima davvero di un duo completamente italico, ed il bello che questa è una storia di amicizia nata quasi per caso, in vista di Parigi 2024: «Voglio bene al Vava - dice Sara - e ci divertiamo moltissimo insieme: abbiamo un carattere simile e andiamo d'accordo. Andrea a rete è più forte di tutti, e mi dà l'esempio per migliorare. Poi però ci sono cose sulle quali sono più brava io: mentre giochiamo facciamo anche qualche giochino tra di noi...». «Vero - conferma Andrea ridendo -, se mi vedete arrabbiato è perché ho perso una sfida, e ne perdo tante... In realtà lei mi fa stare bene, lotta ed è sempre positiva.

Se non avessimo sbagliato quella partita ai Giochi avremmo di sicuro vinto una medaglia». Ora però c'è da vincere uno Slam: appuntamento stasera alle 21 contro Towsend-Young. Che poi è un'altra scoperta dell'America del tennis.

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