C'era una volta la Formula 1. Dopo un mese di pausa si potrebbe anche ripartire così. Il campionato più lungo di sempre ha infilato tre weekend vuoti uno dietro l'altro come di solito fa solo in agosto. Colpa della Cina, d'accordo. Ma forse si poteva pensare a qualcosa per non interrompere un'emozione che già non sarà semplice tenere in vita se la Red Bull dovesse ripresentarsi a Baku con lo stesso vantaggio mostrato nelle prime tre gare stagionali. Così Liberty Media, Fia e per una volta tutti i team, si sono inventati un escamotage per ravvivare un po' i giochi. Un po' come quelle signore che si rifanno le labbra (e altro) pensando di fermare il tempo.
La Formula 1 prova a fare spettacolo cambiando il format delle gare sprint che quest'anno saranno sei: dopo Baku in calendario ci sono Austria, Belgio, Qatar, Austin e Brasile. L'idea non è neppure male. Non ci saranno momenti di pausa come in un film di Tarantino. Venerdì: prove libere e qualifiche per il gran premio della domenica. Sabato: qualifiche sprint e gara sprint sui 100 chilometri. Domenica: gran premio con schieramento di partenza stabilito dalle qualifiche del venerdì e non dall'ordine d'arrivo della gara sprint. Corretta l'anomalia dello schieramento stabilito dai 100 km della sprint, cosa che in passato aveva cancellato la pole di Magnussen che risultava pole man per le statistiche, ma non sullo schieramento di partenza. Fanno così anche nel moto mondiale dove hanno addirittura esagerato aggiungendo una gara sprint ad ogni gran premio. Ma là sono in crisi di pubblico, in Formula 1 in crescita, sempre che il dominio Red Bull non porti la gente a cambiare canale dopo la partenza.
Altra novità che vedremo in pista già in questo fine settimana è anche il format della qualifica sprint, sempre suddivisa in tre parti Q1, Q2 e Q3, ma con un solo set per Q e con tempo ridotto. Il Q1 sarà di 12 minuti, il Q2 di 10 e il Q3 di 6. In pratica ogni pilota avrà a disposizione un solo tentativo.
Sarà vietato sbagliare e a Baku, soprattutto tra le mura della città vecchia, le possibilità di errori sono altissime. Potrebbero esserci delle sorprese e in gara dovrebbe esserci più battaglia visto che non si rischierà più di compromettere la posizione di partenza della domenica. Gli obiettivi sono chiari. Si cerca di aumentare l'adrenalina, di offrire più spettacolo, di ridurre al minimo le sessioni senza nulla in palio (resta la Fp1 del venerdì mattina).
Uno sforzo apprezzabile che però non servirà a nulla se le novità in arrivo su Ferrari e Mercedes non riusciranno a colmare il gap sulla Red Bull. L'unica vera rivoluzione in Formula1 l'avremo quando in pista ci saranno ad ogni gara due-tre team in grado di vincere. Per ora accontentiamoci.
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