F1, la vittoria secondo Pirro: "Max-Lewis? Bravo l'arbitro"

L'ex pilota e commissario ai Gp sta con il direttore di gara Masi dopo il rocambolesco finale del mondiale

F1, la vittoria secondo Pirro: "Max-Lewis? Bravo l'arbitro"

La Formula 1 sta prendendo il peggio del calcio. Sta imparando a dare la colpa agli arbitri che in questo caso sono il direttore di corsa e il collegio giudicante. Michael Masi più che uno chef mancato diventato l'erede di Charlie Whiting, oggi è diventato il bersaglio preferito dai tifosi di Hamilton. Ma sarebbe accaduto lo stesso con la banda oranje di Verstappen se le decisioni fossero state di segno opposto. È però inutile continuare a prendersela con gli arbitri. È culturalmente oltre che oggettivamente sbagliato. Quello che è capitato ad Abu Dhabi più che colpa di Masi è stata colpa di Latifi e del suo crash. Senza la Safety Car oggi Hamilton sarebbe campione del mondo, non avremmo avuto ricorsi e non saremmo qui a cercare di capire se la Mercedes proseguirà la sua lotta legale.

Quando Latifi si è schiantato contro un muro, Masi aveva a sua disposizione diverse opzioni, tutte consigliate dai regolamenti. Ce le spiega Emanuele Pirro, plurivincitore a Le Mans e spesso commissario ai Gp, soprattutto una persona sempre equilibrata e imparziale: «Poteva far proseguire la gara in regime di bandiera gialla e Virtual Safety Car con il rischio di non riuscire a pulire la pista e quindi far effettuare così gli ultimi giri; poteva esporre bandiera rossa e poi far ripartire la gara; poteva esporre bandiera rossa e chiudere lì la gara; poteva fare come ha fatto facendo entrare in pista la Safety. Poteva far passare i doppiati o lasciarli lì... Ogni soluzione era appoggiata dai regolamenti».

La Mercedes accusa Masi di aver gestito male la situazione non avendo permesso a tutte le vetture sdoppiate di sdoppiarsi. Quando Masi ha capito che non c'era tempo per farle passare tutte, ha dato il via solo a quelle posizionate tra Hamilton e Max e poi ha fatto ripartire la gara. Una scelta che ha portato Hamilton a gridare gara manipolata via radio e ha poi innescato le proteste ufficiali (finora respinte) della Mercedes. Hamilton, una volta sbollita la rabbia, ha fatto i complimenti a Max. Per lui il mondiale è finito lì. Punto. Bravo. Ma Masi ha sbagliato qualcosa? «Le regole sono dalla sua. Quello che ha fatto è previsto dai regolamenti che dicono ...any cars that have been lapped.... Non impongono di far passare tutte le vetture. Credo che nessuno avrebbe voluto vedere finire il campionato dietro Safety Car. Perché esiste la possibilità di far passare delle macchine, perché non interferiscano nella lotta per le prime posizioni. Quello che ha fatto decidere Masi a procedere così è stato il voler evitare che la gara finisse dietro alla Safety, una cosa che tutti volevano», aggiunge Pirro che i regolamenti li conosce meglio di chiunque altro.

Ma allora che cosa si può fare per evitare nuove polemiche? «I contendenti stanno diventando sempre più scaltri. Studiano le zone grigie dei regolamenti che per stare al passo devono continuare ad evolversi. Decidere in una frazione di secondo non è semplice e affiancare qualcuno al direttore di corsa non aiuterebbe più di tanto.

Quello che conta è far sentire a chi decide di avere la fiducia di tutti e oggi sono sicuro che in Formula 1 tutti i protagonisti, dai piloti ai direttori di team, abbiamo la massima fiducia nel direttore di corsa e nei commissari, solo che ogni tanto subentra il gioco delle parti». In fin dei conti basterebbe fare tutti un passo indietro. Essere obbiettivi.

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