Fanno il saluto romano allo stadio: ultrà indagati dopo Israele-Italia

Tra giovani indagati: hanno fatto il saluto romano durante l'incontro di calcio Israele-Italia dello scorso 5 settembre allo stadio di Haifa

Fanno il saluto romano allo stadio: ultrà indagati dopo Israele-Italia

Razzismo negli stadi. È questa l'accusa che pende su tre ultrà del Bari che dopo la partita della Nazionale contro Israele sono indagati per aver fatto i saluti romani allo stadio di Haifa. Quando gli agenti della Digos della Questura del capoluogo pugliese, con l'ausilio della direzione centrale della polizia di prevenzione per i risvolti internazionali, sono entrati nelle loro case per perquisirle hanno trovato manganelli e riviste fasciste. E anche per questo la loro posizione si è aggravata.

I tre ultrà, che ormai da tempo non appartengono più al direttivo della "Curva Nord", lo storico settore dei tifosi del Bari, sono stati beccati mentre facevano il saluto romano durante l'incontro di calcio Israele-Italia dello scorso 5 settembre allo stadio di Haifa. L'episodio era stato pubblicamente condannato dalla tifoseria biancorossa. E questo ha portato a gravissime conseguenze per P.G., 23enne già sottoposto a Daspo, T. F., 25enne anche lui già sottoposto a Daspo, e D.B.N. (24 anni).

Al termine delle perquisizioni sono stati sequestrati "un manganello telescopico, una mazza da baseball e varia pubblicistica riconducibile all'ideologia nazi-fascista", oltre a materiale che confermerebbe il coinvolgimento del gruppo nei fatti contestati. Tra questi, ad esempio, il tagliando di ingresso allo stadio di Haifa. Inoltre, per impedire la reiterazioni di analoghe condotte illecite all'estero, il Questore di Bari ha disposto per D.B.N.

il provvedimento Daspo esteso anche in ambito internazionale per la durata di 3 anni, mentre a T.F l'aggravamento della misura già in corso da 3 a 5 anni con la previsione dell'obbligo di firma e l'estensione in ambito internazionale.

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