
L'Inalpi Arena di Torino stregata, in negativo, dall'Olimpia Milano che per il secondo anno consecutivo perde la finale delle Final Eight di Coppa Italia rimandando l'appuntamento con il 9° successo nella manifestazione e il 10° per coach Messina. Questa volta a far piangere i campioni d'Italia è stata una fantastica Aquila Trento vincente per 79-63 in quello che è il primo successo nella storia del club bianconero. La squadra di coach Galbiati, terza vincitrice diversa nelle ultime tre edizioni della competizione, corona un percorso che l'ha vista dimostrare il perché oggi sia la capolista della classifica: Jordan Ford (23 punti) mattatore della finale, l'ex calciatore Quinn Ellis (MVP delle Final Eight) si conferma il miglior giovane del campionato e Anthony Lamb colonna portante oltre al capitano Toto Forray (15 anni con la maglia di Trento).
Milano invece ha rivissuto lo stesso incubo della finale 2024 contro Napoli: la squadra di coach Messina ha subito dal primo quarto l'aggressività e dinamicità degli avversari che l'hanno innervosita portandola a giocare un'altra snervante finale ad inseguire senza mai trovare continuità. Errori banali in attacco, disattenzioni in difesa con la fisicità di Trento che si è fatta valere a rimbalzo (44 a 38 con 11 offensivi). A testimoniare il tutto il dato degli assist: 16 per l'Aquila contro i 10 di un'Olimpia troppo individualista. Milano tradita dalle sue guardie: Mannion si è tolto dalla partita da solo con falli ingenui, Dimitrijevic e Tonut impalpabili, Bolmaro tuttofare ma poco incisivo (ed infortunatosi alla spalla) e Shields (9 punti con 3/13 dal campo) non è riuscito a sfornare le sue fiammate. A tutto questo anche la gelida serata da dietro l'arco per l'Olimpia (1/21 da 3). A poco sono serviti i 20 punti del solo Mirotic arrivati però quasi tutti dalla lunetta (14/14 con solo 6 tiri presi dal campo) a testimoniare la grande difficoltà nel muovere la palla e creare buoni tiri.
Trascinata dai 12 punti di Ford Trento va al riposo lungo avanti 38-31 brava a sfruttare la sua maggior reattività negli esterni per punire le distrazioni Milano che in attacco fatica ad incidere con gli esterni affidandosi alla coppia Mirotic-LeDay (8 e 7 punti). Le difficoltà offensive diventano croniche per l'Olimpia che alza bandiera bianca a 6'24 dalla sirena finale con la tripla di Ellis che vale il 67-50 Dolomiti Energia. Le lacrime dello storico capitano Toto Forray in panchina rendono ancora più romantica la favola dei trentini. «Sono contento - le parole di Galbiati, al secondo sigillo dopo il trionfo con Torino nel 2018 -. Forray, il presidente Longhi e il club meritavano di vincere questo nostro primo trofeo».
Ora un'altra settimana di pausa del campionato per la finestra Nazionali, dove l'Italia di Pozzecco
è già qualificata agli Europei 2025, e poi l'Olimpia si ritufferà nel rush finale di Eurolega ospitando il 27 febbraio il Monaco per il 27° round per poi far visita alla Virtus Bologna la domenica seguente in campionato.
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