I maldestri tweet (voleva dire una cosa, ne faceva intendere un'altra) scritti da Federica Pellegrini hanno scatenato la solita, recente, guerra dei coltelli fra Coni e Federnuoto, e fra i due rispettivi presidenti. Uno fa parlare i suoi addetti, l'altro parla per comunicati. Ma la Federnuoto ha portato cifre, che non è mai male. E così si racconta che Federica Pellegrini ha ricevuto dalla Federnuoto 750 mila euro negli ultimi sei anni (2006-2012). Naturalmente si parla di premi ben meritati: la Federnuoto senza Federica sarebbe sott'acqua o quasi. «Nello specifico dei mondiali di Roma - spiega la Fin - l'azzurra ha ricevuto 147.000 euro, somma che rispecchia criteri meritocratici uguali per tutti gli azzurri». I 750mila euro riguardano «i premi di classifica nelle competizioni internazionali e borse di studio ad esclusione dei premi del Club Olimpico e i contributi del Coni per le medaglie olimpiche». I 147mila euro del 2009 comprendono «due medaglie d'oro, tre record mondiali, e il piazzamento nella 4x200sl». Naturalmente non è mancata la replica di Fede: «Sono allibita. Al calcolo ragionieristico sui premi sarebbe fin troppo facile rispondere con l'elenco di medaglie e primati conquistati dal 2004 a oggi. Tutto questo per aver espresso una critica? Incredibile. Difendo solo con onestà intellettuale i contributi che la federazione deve riconoscere alla mia squadra». Ovvio che la materia del contendere non fosse la Pellegrini, che si è fatta (o ha voluto farsi) tirar dentro, ma i problemi fra società care al presidente del Coni e al presidente della Federnuoto.
Ma il gruppo Pellegrini è compatto e sicuro. Uno dei suoi sponsor è intervenuto a sostegno della causa: «Ho dato il mio impegno a dare a Federica Pellegrini i premi che non ha avuto». Forse non sapeva che Fede ha incassato tutto. Salvo poi far intendere il vero bersaglio: «Quanto denunciato dalla Pellegrini è un'evidente ingiustizia: sono elargiti premi alle società dell'orbita Barelli, del fratello e del suo gruppo dirigenziale che lo sostiene a scapito di altre che non fanno parte di questo ciambellone magico».
E così pure il segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini, che ha lunga militanza fra questi marosi e deve aver capito male: «A volte i temporali d'agosto non fanno piacere, ma fanno pulizia.
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