Quella vittoria che non arrivava, dal gigante di Courchevel, quasi 10 mesi fa, stava togliendo un po' di serenità a Federica Brignone. Quando si ha un palmares ricco, quasi ingombrante da prima della classe; quando in allenamento si fa tutto bene, non è facile ammainare le aspettative in gara.
Il podio di settimana scorsa nel gigante di Kranjska Gora le ha permesso di rompere gli indugi e ritrovarsi. Quegli occhi da tigre delle nevi sono tornati a splendere. Buon segno et voilà: ieri sulla Karl Schranz di Sankt Anton, in un superG spuntato dell'abisso iniziale, con partenza abbassata e neve molle, quelle curve finali da gigantone hanno esaltato la sua capacità di fare pieghe contro le leggi della fisica e del destino. Federica Brignone ha sciato semplicemente come sa. E quando lo fa, in cima al podio non resta molto spazio per le altre. Joanna Haehlen si infila in extremis a 54/100 centesimi; terza è Lara Gut Behrami (66/100), campionessa olimpica di specialità. Brignone, che invece del superG detiene la coppetta, non guarda solo alle 21 vittorie in carriera, con cui superare Sofia Goggia negli annali.
Il confronto fra le due è un duetto di potenza: Fede vanta 8 giganti, altrettanti superG e 5 Combinate. Sofi ha dalla sua 15 discese e 5 superG. Brignone torna, così e proprio grazia alla disciplina che da sempre ama forse più di tutte, ad essere l'azzurra più vincente di sempre (terza è una certa Compagnoni), con la 118sima vittoria in rosa per il Belpaese e il 51simo podio per il suo curriculum, una lunghezza meglio di un'altra big, come Isolde Kostner, quanto a piazzamenti. «Ventuno, vittoria grande baldoria! Era uno dei miei obiettivi di stagione», dice euforica, «Adesso ho altre gare nel mirino, in primis quelle italiane e poi i Mondiali. Se scio così posso divertirmi».
Sorte opposta e avversa per Sofia Goggia che, quando era in vantaggio di 44/100, alla terza curva sull'interno destro, deraglia, senza conseguenze come confermato dalla tac al ginocchio destro fatta ieri sera alla clinica La Madonnina di Milano. Sofia oggi non gareggerà per precauzione in vista del prossimo fine settimana a Cortina. Una caduta che potrebbe aver intaccato la sua fiducia. Troppa curva per chi, come lei, non ama confini e tracciati più dritti: la bergamasca si aspettava un debutto di 2023 diverso, in attesa delle «sue» gare di discese che slittano ora a Cortina settimana prossima, ultima prova prima dei Mondiali. Fuori anche l'altra medaglia olimpica della discesa, Nadia Delago e così sua sorella Nicol.
Con il 13simo tempo, sorride, invece, Elena Curtoni (135) e mantiene il pettorale rosso di leader, alla pari con Raghnild Mowinckel, a quota 140, mentre Corinne Suter sfila in terza posizione a 132 punti, appena davanti a Brignone, con 129 punti, dopo tre prove quando la stagione di superG è ancora lunga.Oggi ce n'è già un altro per confermare il sorriso e la fiducia (Dirette Rai ed Eurosport alle 11.15). Poi la Coppa torna in Italia e farà tappa sulle Dolomiti, a Cortina D'Ampezzo e a Plan de Corones.
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