Il primo dato tecnico da ricercare nelle qualificazioni per l'odierno Gp di Francia, dopo tanto clamore sollevato dall'arrivo di un secondo e piuttosto evoluto motore in casa Mercedes, è il distacco percentuale sul giro secco della Ferrari; eccolo: -0,41 %. Se si fa astrazione della prima prova mondiale, con impreparazione, Maranello aveva limitato i danni in Spagna allo 0,17 %. Il resto, con le sue quattro pole position, è stato tutta una serie di vantaggiosi divari positivi sulla diretta rivale, fino all'area dello 0,6 %. Ciò significa che il verdetto di Le Castellet non è catastrofico, ma ha il suo peso: segna la fine di una chiara superiorità motoristica del Cavallino e il passaggio ad una corsa in difensiva, valutandosi a una trentina di cavalli il balzo compiuto dalla British-Mercedes, con cospicui apporti di petrolchimica.
Restano da valutare i contributi d'autotelaio, con geometrie di sospensioni che hanno più volte condotto a migliori utilizzi di pneumatici, spesso con una resa chilometrica superiore. Adesso, ci troviamo dinanzi alla scorretta soluzione dell'abbassamento di 0,4 millimetri dell'altezza dei battistrada: tutto da discutere in gara.
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