Ferrari: disincanto Vettel-Raikkonen, il tedesco ritira il suo appoggio

Finito l'idillio tra i due, con Vettel che ha dichiarato di dover correre anche contro il proprio compagno di scuderia: domani intanto a Maranello riunione per decidere il destino del finlandese e del team F1 2019

Ferrari: disincanto Vettel-Raikkonen, il tedesco ritira il suo appoggio

In casa Ferrari le cose non vanno come dovrebbero e come in ogni famiglia all’arrivo dei problemi vengono a galla ruggini e dissapori. Cosi dopo parole al miele spese in passato per il suo compagno di scuderia, Vettel intervistato da Ziggo Sport ha puntato il dito contro la decisione della squadra di lasciarli liberi di correre.

"Per me è chiaro: corro contro tre macchine, compresa quella del mio compagno di squadra" ha dichiarato, aggiungendo di non essere soddisfatto della pole conquistata sabato dal compagno a suo svantaggio.

Il finlandese ultimo campione del mondo della Ferrari nel 2007 ha dimostrato domenica ancora una volta la sua stoffa, gestendo con un verve incredibile Hamilton alle spalle per quasi tutta la durata della corsa, spesso anche sotto il secondo di distacco in zona DRS e con Bottas davanti a fungere (dichiaratamente) da tappo. Una freddezza e lucidità disarmante venuta nuovamente a mancare a Vettel, che dà così nuovamente adito alle critiche saltuarie piovutegli addosso in questi anni da Webber a Hill: incline a crisi di nervi, aveva fatto notare l’ex compagno di scuderia in Red Bull.

Intanto in casa Ferrari dovrebbe decidersi domani il destino del secondo volante per il 2019: una decisione solitamente presa prima del Gran Premio di Monza, rimandata probabilmente per la scomparsa di Marchionne e l’indecisione tra continuità e innovazione. Qualunque sia la scelta finale del team, la situazione per Vettel non cambierebbe di fatto: vista la tendenza a non gestire la pressione del campione tedesco, avere il giovane e arrembante LeClerc cresciuto dalla Ferrari Driver Accademy a fianco nel 2019 sarebbe probabilmente un problema in più.

Se il monegasco si dimostrasse veloce da subito risulterebbe difficile tenerlo a bada come seconda guida e Vettel ricadrebbe nello stesso incubo vissuto da

Alonso al primo anno di McLaren con Hamilton. Nervi d'acciaio mancati ad Alonso che difficilmente si potrebbero trovare nel carattere meridionale di Vettel, come aveva dichiarato a Natale 2017 lo stesso Marchionne.

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