Figuraccia Inter. Neanche il Parma - in mezzo a difficoltà indicibili - riesce a rianimare una squadra in totale confusione e senza cuore. A San Siro, che fischia sonoramente, finisce 1-1 e va segnalato che i nerazzurri hanno concesso ai ducali quattro punti tra andata e ritorno. Altro che Europa League, l’Inter esce con le ossa rotte e sarà davvero complicato spiegare per Mancini e compagnia i motivi di una prova così incolore. Applausi invece al Parma e a Donadoni, che hanno dimostrato ancora una volta coraggio e orgoglio. È Puscas la principale sorpresa di Mancini: affida al baby rumeno le chiavi dell’attacco il tecnico jesino, considerata la squalifica di Icardi. Non sarà una scelta felice. Solo panchina per Podolski, sono Palacio e Shaqiri a completare il trio offensivo. Debutta Felipe, con Juan Jesus a sinistra come a Genova con la Samp.
Handanovic para facile su Varela, schierato da Donadoni come esterno destro del 3-5-1-1 (l’ex Belfodil unica punta), di Mirante il primo intervento vero su Shaqiri, servito da Puscas. Ritmi blandi e Parma che si difende con ordine e orgoglio, ma nulla può Mirante quando Guarin esplode un destro che diventa imprendibile per la netta deviazione di Josè Mauri. Per l’Inter il più dovrebbe essere fatto, ma è una pia illusione: perchè la squadra è abbastanza lenta e slegata, troppe le imprecisioni nei passaggi, e allora il Parma ci prova con crescente convinzione. E se al 40’ Handanovic riesce a metterci una mano sulla punizione di Costa, nulla può il portiere sloveno sulla splendida incornata di Lila (che poi dovrà lasciare il campo a Ghezzal per infortunio) servito da Varela: 1-1. Piovono fischi a San Siro. Mancini riparte da Kovacic per un deludente Puscas, Inter con il 4-2-3-1 e con il croato subito vicino al gol in tuffo di testa sul cross di Juan Jesus. Dietro l’Inter balla, ci mette una pezza Felipe, poi Belfodil spreca tutto dopo un’ottima iniziativa personale di Ghezzal. Per rivedere i nerazzurri in avanti bisogna aspettare il 21’, quando Brozovic prima e Palacio poi riescono a liberarsi al tiro. Spreca quindi Shaqiri, qualche segnale di risveglio dell’Inter c’è, con Mirante attento sulla punizione di Guarin. Podolski per Felipe è la mossa della disperazione di Mancini, mentre Donadoni getta Coda nella mischia al posto di un insidioso Belfodil e Ghezzal, dopo una dormita di Medel, grazia Handanovic.
Ranocchia di testa fa il solletico a Mirante, il finale è un inutile e continuo lancio di palloni verso l’area gialloblù, ma Costa e compagni tengono botta senza difficoltà strappando l’impresa. Inter davvero troppo brutta per essere vera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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