Adrien Rabiot fa la cosa più bella della fresca serata torinese e probabilmente delle sue 4 stagioni in bianconero. Apre il piatto destro come solo uno molto bravo riesce a fare e serve il gol della vittoria quando il secondo tempo è appena cominciato. Lui che doveva andarsene e che nessuno, salvo Allegri, ancora voleva juventino. Guadagna molto, 7 milioni netti, certo troppo, e ancora di più voleva guadagnare a Manchester, dove Madama lo aveva spedito per recuperare un po' di soldi, magari da buttare in un altro «colpo» di mercato. E invece nulla, il gran rifiuto allo United, e allora gli insulti social a lui e a mamma Veronique che impedivano alla Juve di fare ciò che le serviva per diventare più forte. Solo Allegri ha sempre creduto in Rabiot, facendolo giocare appena è stato possibile, fra lo scetticismo di tutti, forse anche di chi in società paga gli stipendi. E Rabiot poco alla volta sta restituendo la fiducia, interessi compresi. Ancora giovane, 27 anni, ha fatto il senior in un centrocampo baby, con l'altro bomber Fagioli, Miretti e Locatelli. Più Kostic, che non segna ma fa segnare. Rabiot è già a 5 gol in stagione, quanti come l'anno scorso e l'anno prima, ma nell'intera stagione, qui non siamo nemmeno a metà. C'è tempo per migliorare e tornare in corsa, come forse anche la Juventus, che intanto è tornata in classifica. E chissà se presto ci sarà davvero la telefonata a mamma Veronique per prolungare il contratto di certo costerebbe di nuovo molto, perché questi gol e queste notti valgono, per la Juve, ma non solo.
Anche per la Francia di Deschamps, per esempio, che 4 anni fa lasciò fuori Rabiot dal gruppo dei poi campioni del mondo, ma che stavolta complici anche le assenze di Pogba e Kanté difficilmente farà a meno del numero 25 bianconero.
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