Carlo Mazzone è "amareggiato". La frattura consumatasi a Trigoria tra la bandiera della Roma e Luciano Spalletti fa male all'ex tecnico ascolano che ha allenato la Roma nel 1993-1996 ed è ritenuto uno dei padri calcistici di Francesco Totti. "Come sto? Stavo mejo prima - esordisce il 78enne allenatore raggiunto nella sua casa di Ascoli - Ho sentito un sacco di cavolate su questi presunti cattivi comportamenti di Francesco. Sono molto amareggiato, lo confesso", aggiunge Mazzone a cui non è piaciuta la decisione presa da Spalletti: "Doveva essere più riflessivo - manda a dire - Non è che manca di spessore e personalità di allenare la Roma?". Totti, incalza il suo vecchio allenatore, "ha sempre dimostrato una grandissima professionalità e io suo attaccamento alla società e ai colori. L'ho sempre considerato un professionista al mille per cento. Che cosa gli si imputa? Quali sono state le sue mancanze, dove sta il suo difetto? ma signori - ammonisce Mazzone - a che gioco giochiamo? Totti è ancora un calciatore, una bandiera, professionalmente ha sempre rispettato tutti e adesso tutti devono rispettare lui. Che accuse gli vengono rivolte? Io non le ho davvero capite. Non ha fatto niente di grave e invece tutti adesso vogliono etichettarlo", chiude Mazzone che aggiunge di non aver parlato con Francesco: "È un po' che non lo sento. Io non metto bocca, non è che voglio sfuggire ai giudizi, prima voglio prendere visione, ma come si fa a giudicare Francesco Totti che ha fatto la storia di Roma e della Roma, ecco perchè penso che sta succedendo qualcosa. Francesco non sarà eterno ma merita rispetto".
"Sono fuori di testa - avrebbe detto Mazzone come scrive Il Tempo - io non ho sposato Totti, l'ho fatto giocare e gli ho riconosciuto che è un grande uomo e un grande calciatore, che ha una famiglia meravigliosa. Arriva questo - riferendosi a Spalletti - e va a cercare pubblicità, distruggendo l'immagine di un ragazzo eccezionale. Che peccato che ho finito di fare l'allenatore". Al posto dell'allenatore toscano, Mazzone avrebbe cercato la via diplomatica: "Avrei convocato il giocatore, l'avrei chiamato, avremmo parlato... Non c'era bisogno di escluderlo dalla lista dei convocati". Così Carletto vuole mandare un messaggio chiaro al suo collega: "Lascia perdere, hai sbattuto male, hai avuto poche nozioni, quando hai vinto hanno vinto gli altri non te. Meglio che te ne vai da un'altra parte così ci fai un piacere.
Ci rendiamo conto di quello che sta creando? Una situazione di tensione incredibile. La partita è passata in secondo piano. Un allenatore con buon senso e personalità non l'avrebbe fatto. Totti ha fatto conoscere la nostra città che si chiama Roma, ha fatto la storia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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