La corsa alla presidenza della Figc sta diventando un affare europeo, dopo le parole che Carlo Tavecchio ha pronunciato nel suo discorso all'assemblea della Lega dilettanti, parole che, ad esempio, il quotidiano spagnolo As, ha pubblicato con il virgolettato nel titolo. Subito dopo la gaffe di stampo razzista di Tavecchio, si erano levate voci di protesta in Italia, sia da parte dei sostenitori di Albertini, che da parte di esponenti politici, che hanno stigmatizzato le parole del Presidente della Lega dilettanti.
In molti casi viene suggerito al maggiore candidato alla FIGC di ritirare la propria candidatura, ma lo stesso Tavecchio che, dopo aver pronunciato le parole si è scusato dicendo che il suo distinguo era legato non al colore della pelle ma al fatto di possedere un "curriculum" adeguato per giocare in Italia, non ha certamente intenzione di fare un passo indietro. Come neppure le componenti che lo sostengono, vedi, ad esempio, le leghe di Serie A e serie B che, pur riconoscendo la gaffe, ne prendono le difese, dichiarando che non basta una frase, estrapolata dal concetto generale, per bollare una persona come un razzista. intanto le testate giornalistiche sportive dei Paesi europei hanno dato molto risalto alla notizia: As, sul proprio sito ha messo nel titolo proprio l'intera frase pronunciata da Tavecchio, con il virgolettato:
"In Italia è titolare nella Lazio uno che fino a ieri mangiava le banane".
Anche Vanguardia ha mantenuto la stessa linea, riportando anche le scuse di Tavecchio dopo aver dato la qualifica di "mangiatori di banane", ai calciatori provenienti dal continente africano.
Ampio risalto alla vicenda italiana anche da parte della maggiore testata sportiva francese, l'Equipe, che nei giorni del trionfo di Nibali al Tour, ha messo l'accento sulla vicenda anche perché il nome di fantasia scelto da Tavecchio, "Opti Poba", ha grande assonanza con quello di Paul Pogba, giocatore della Juventus e della nazionale francese. Il quotidiano transalpino indica proprio il calciatore bianconero come possibile bersaglio delle parole di Tavecchio; anche se con una forzatura che nessun altro ha messo in conto, prendendo il caso forse troppo dal punto di vista nazionalistico, come accade non di rado ai Francesi. In Inghilterra, invece, si registra la presa di posizione di Greg Dyke, attuale presidente della FA, la federazione inglese, il quale parlando delle mosse da attuare per la rinascita del calcio nel suo Paese, ha messo in programma dei cambiamenti drastici, definendo l'apparato che governa attualmente la federazione " troppo vecchio, bianco e maschio". Per Dyke, la rinascita del calcio in Inghilterra, dopo il deludente risultato del mondiale brasiliano, che accomuna anche l'Italia, è necessario tracciare una nuova linea, che passa anche da cambiamenti nei vertici della Federazione. La diagnosi di Dyke è stata molto semplice e parla di una Federazione che deve guardare con una maggiore apertura al mix etnico inglese, per non diventare sempre più "irrilevanti" nel calcio mondiale. Una dichiarazione che è certamente in linea con il modello culturale e sportivo britannico, ma non sembra correre nella stessa direzione di quella espressa dal nostro over 70enne Tavecchio.
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