Galeotto fu il giavellotto. ll prodigio del baseball è pronto per l'italatletica

Negli Usa per 1,3 milioni, ma lanciando per gioco l'attrezzo ha fatto la 2ª misura azzurra del 2022

Galeotto fu il giavellotto. ll prodigio del baseball è pronto per l'italatletica

C'è un talento sconosciuto nell'atletica italiana che ha cominciato a fare faville in America: si chiama Marten Gasparini ed ha un braccio di ferro. Che non utilizza per lanciare palline da baseball, ma per scagliare il giavellotto a misure sorprendenti come è successo proprio domenica: 76,28 metri nella gara di college, vinta of course, grazie alla seconda misura italiana nel ranking stagionale. E dire che Marten era partito alla conquista dell'America per stregare sui diamanti, ingaggiato a 16 anni a suon di dollari esattamente 1,3 milioni, la cifra più alta mai sborsata per un giocatore europeo dai Kansas City Royals. Salvo poi ritrovarsi su un'altra pedana, per esaltare la potenza del suo braccio. Come a dire: per il friulano di Cervignano classe 1997, che da giovane si è laureato campione d'Europa con la Nazionale cadetti di baseball, si aprono le porte per un'altra opportunità.

«È nato tutto per caso racconta Gasparini, studente-atleta della Gcu, l'Università di Phoenix -, mentre mi allenavo, mi sono ritrovato il giavellotto in mano. Ho cominciato a lanciare nel marzo 2021, quando ho tirato 54.45 con sette passi di rincorsa. Da allora, mi sono allenato tutta l'estate e l'inverno per essere pronto per quest'anno». Un anno che può sancire la svolta di Martin, in quella che è una sorta di seconda vita sportiva. Racconta: «Ho partecipato al mio primo meeting ufficiale solo un mese fa. Ho lanciato 69 metri. Domenica, però, a Tempe, in Arizona, il mio obiettivo era arrivare a 74 ed invece a sorpresa ho superato i 76 metri. Ora sono più vicino a 80 che a 70, che roba!».

Non è affatto lontano dai 78,61 metri del decimo azzurro di sempre, Gianluca Tamberi, il fratello di Gimbo. Ed è soltanto l'inizio. «Sono stato un atleta per tutta la mia vita. Quando i risultati arrivano, è chiaro che un po' si comincia a sognare di nuovo», confessa Marten, figlio di padre friulano, Federico, e di Wendy, mamma di origine giamaicana.

È talmente inattesa la sua situazione, che Marten non risulta tesserato per alcuna federazione. E dunque, questo gli impedirebbe di gareggiare ai prossimi campionati italiani in programma a Roma a fine giugno. «Non sono tesserato né con la Fibs, la federazione di baseball e softball, né con la Fidal, la federazione di atletica leggera, e non saprei come funziona la cosa spiega Marten -. Però certo, partecipare agli Assoluti sarebbe una figata!». C'è solo un modo per conquistarsi la fiducia e l'attenzione dei tecnici: «Lo so bene. Lanciare ancora più lontano.

Se lo faccio, si troveranno costretti a farlo». In attesa di una chiamata o di un invito, l'ex prodigio del baseball continuerà ad allenarsi in Arizona, negli Stati Uniti. La terra dei sogni ma, a quanto pare, anche delle seconde occasioni.

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