Dalla Supercoppa alla supertoppa(ta) c'è mancato poco. Se la Juve non è Signora in coppa, è padrona in campionato. E allora la Supertoppata prospettata dal Napoli per qualche minuto, è diventata un inno alla gioia bianconero quando Caceres ci ha messo il piede (e l'arbitro una decisione in meno). Dubbi di un fuorigioco ma nessun dubbio sulla forza delle due squadre: sempre meglio la Juve pur tra sbuffi e rabbuffi. Ancora una volta rimontata, ma stavolta ha sconfitto ogni tradizione, compresa quella che la voleva senza vittorie a Napoli dall'anno 2000. Ha rischiato di prendere il gol finale da Higuain, eppoi ha crocefisso Rafael con il 3-1 di Vidal. Napoli più lontano, Roma rimessa a distanza. Notte perfetta.
Per una volta il refrain del buon ricordo non chiamava Diego (Maradona) ma Pino (Daniele). San Paolo ad effetto notte con quel suo romantico dispensare sentimenti che mai lo abbandona nell'amore calcistico. Troneggiava commozione più che esaltazione, sotto una pioggia da film. Sembrava un concerto, anziché l'ouverture di una partita di calcio nutrita da contrasti fra odio e amore. Questo per dire che l'inizio calcistico un po' sonnolento, poco armonico e molto arrugginito, poteva esserne conseguenza. Primi minuti fra palloni buttati e rimpalli, ritmo alto, poca efficacia. Il Napoli ha cercato di compattare il centrocampo, la Juve ha faticato a trovare precisione ma ci ha messo personalità. Napoli quasi mai supportato dalla buona vena di Hamsik, che infatti uscirà dopo un quarto d'ora della ripresa, molto più credibile negli uomini di fatica.
Juve inizialmente impacciata nel trovare Tevez e Llorente, Vidal troppo impreciso, Pogba attivo ma non abbastanza distruttivo. Ma poi che pensare quando De Guzman si è mangiato l'occasione del Napoli più succulenta, ed anche unica nel primo tempo? Rimpallo fra Higuain e Hamsik per lanciare palla sul piede del canadese-olandese: sparata via come sortisse dal piede di un giocatore di rugby.
Mai graziare la Juve, perché spesso te lo fa scontare. Ed, infatti, il prender quota bianconero si è contrapposto al movimento anche ordinato e studiato dei napoletani, però mai feroce nell'affondo finale. È bastato riveder Tevez in assetto da rompiscatole, lo sgomitare di Llorente aver ragione dello scontro da supervitaminizzati con Koulibaly, ed ecco una palla schizzare al limite d'area per il destro al volo e in semigirata di Pogba. Roba da antologia del gol d'autore, il terzo che Pogba segna ai napoletani, ma soprattutto pesante da far paura e metter gli avversari in sottomissione psicologica fino al termine del primo tempo: quando Tevez ha pescato Caceres, per una conclusione parata da Rafael.
Al di là di mosse e contromosse tra difesa e centrocampo, l'1-0 del primo tempo dice che sono bastati due tiri per fare la partita: quello sbagliato del Napoli e quello da genio-scudetto di Pogba. Sono i casi in cui la classe fa la differenza. Salvo prendesela un po' troppo comoda. Ancora una volta i bianconeri hanno lasciato fare, come un regnante annoiato, e il Napoli, inserito Mertens, ha cambiato faccia alla partita e infilato il guizzo della conquista quando il belga ha calciato dal corner e Britos ha sfruttato la svagatezza nel mezzo area del Chiellini, forse stordito da una precedente testata di Evra che l'ha costretto alla fascia turbante. Bella sveglia per tutti. Per il Napoli 18° gol segnato nell'ultima mezz'ora: un suo record. Peccato che se la Juve non sempre è arrembante, la gente di Benitez quasi mai fa muro in difesa. Ed infatti alla prima punizione cross di Pirlo in area, ecco spuntare il piede-killer del mille usi Caceres,in fuorigioco. E a fine partite De Laurentiis ha fatto il suo indignato show via Twitter: «La Juve è una squadra forte, se è anche aiutata dagli arbitri diventa imbattibile. È inammissibile che con 6 arbitri non si vedano 2 giocatori in fuorigioco. O è malafede o è incompetenza: devono restare fermi a lungo». Così polemiche e caos non mancheranno.
Ombre anche quando Koulibaly ha strappato palla e gol al povero Buffon, che deve aver avuto l'impressione di sentirsi arrivare addosso un Tir. Gol giustamente annullato.
Resta, però, l'impressione che il Napoli abbia giocato ogni carta per mettere alle corde la Signora.Rafa ci ha provato con Gabbiadini e Zapata che, nel finale, ha prodotto la scena a caccia di un rigore. La Juve ha rischiato davanti a Higuain, ma non sempre è notte da supertoppa(ta).
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