Turno di campionato tra nostalgie e roba seria. Il derby di Torino è ormai partita di ricordi antichi, datati, ha smarrito il carattere sanguigno, le vicende dei due club, i guai finanziari e legali della Juventus di Elkann e il Torino impiegatizio di Cairo non eccitano più di tanto, entrambe soffrono di assenze pesanti, Bremer e Zapata, il resto è comitiva alla ricerca del derby perduto. Più serio, ovviamente, Inter-Napoli per questioni di classifica, al di là della propaganda mediatica e del repertorio noioso dei due allenatori. Non ci sono alternative per l'Inter se non la vittoria, lo vogliono lo scudetto sulla maglia e il censo tecnico superiore all'avversario che, però, pur non offrendo un gran football e avendo goduto di errori ed omissioni altrui, si è piazzato in testa. Aspetto con curiosità la partita del Milan contro il Cagliari perché presumo che le vitamine di Madrid (Ancelotti oggi contro l'Osasuna si gioca un credito enorme ma tant'è, al Real nessuno vive di rendita), le vitamine del Bernabeu, dicevo, siano entrate in circolo al punto che Fonseca impiega subito Leao e soprattutto dà una partita di gloria a Camarda. Posso sperare che l'impegno di campionato sia un'apertura azzurra per il sedicenne milanista, in breve Spalletti potrebbe anche convocarlo per il doppio impegno della nazionale, sarebbe luce per il nostro futuro.
All'allegria milanista si contrappone la mestizia romanista, Roma-Bologna è partita di reduci e non sopravvissuti, Juric continua a stare all'uscio di Trigoria, Italiano ha perso in champions ma la sua squadra non ha più il vigore dello scorso anno (giustificato dalle cessioni illustri). Per fortuna c'è un po' di freschezza sul fronte laziale, trasferta a Monza contro l'ex Nesta, anche in questo caso la nostalgia viene messa da parte per fare posto alla realtà del campo.
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