È probabile che quella notte del 13 maggio del 1909, quando alle 2.53 le tenebre non avevano ancora lasciato spazio all'aurora, e si presentarono al via in piazzale Loreto centoventisette ardimentosi pronti a partire alla volta di Bologna, questi non avrebbero mai immaginato che con quella follia avrebbero scritto il primo capitolo di un romanzo davvero «senza fine», proprio come il Trofeo che dagli anni Duemila va a premiare il vincitore del Giro d'Italia.
Torna la favola bella del Giro, la festa di maggio, la corsa che ci rappresenta come nessuna altra da oltre centoquattordici anni.
Tre settimane di agonismo e festa di piazza e di popolo, di tutte le età, di tutti i ceti, di tutte le estrazioni, dal colto all'inclita, in una leggendaria tradizione che passa di padre in figlio, di nonno in nipote, di maestro in scolaro.
Saranno Ortona e la Costa dei Trabocchi - perla di una terra meravigliosa come l'Abruzzo - ad ospitare quest'anno la Grande Partenza della corsa. Lungo la ciclabile della costa, i 176 girini si sfideranno in una cronometro di 19,6 chilometri che promette di regalare grande spettacolo.
Il cast di quest'anno è di tutto rispetto, grazie al numero 1 Remco Evenepoel, il 23enne belga campione del mondo in carica e fresco vincitore della Liegi per il secondo anno consecutivo che guiderà il gruppo.
Il bimbo prodigio, uno dei più grandi talenti di questa nuova generazione di fenomeni, non nasconde le proprie ambizioni, a maggior ragione dopo aver fallito miseramente due anni fa (ritiratosi alla 18° tappa, ndr) e aver vinto la Vuelta lo scorso mese di settembre, regalando al suo Belgio un Grande Giro dopo un digiuno di 44 anni.
Il bimbo belga dovrà fare i conti con lo sloveno Primoz Roglic, tre Vuelta, un 3° al Giro, più un 2° e un 4° al Tour. Insomma, il 33enne della Jumbo Visma sa come si fa. Oltre a lui ci saranno anche gli Ineos, che schiereranno al via il Signor G (Geraint Thomas) e Tao (Tao Goeghegan Hart), che un Giro l'ha vinto.
Non faranno i turisti il portoghese della Uae Emirates, Joao Almeida, che non sarà Pogacar, ma un 4° e un 6° al Giro li ha raccolti.
E poi c'è il tedesco Kamna, il britannico Carthy e il francese Pinot.
E gli italiani?
Giulio Ciccone è a letto con il Covid ed è difficilissimo vederlo al via sulle strade di casa.
Ci saranno però Damiano Caruso, 2° due anni fa, con l'eterno Pozzovivo e la speranza Lorenzo Fortunato.
Tutto è pronto per il Natale di maggio, ma avremo tempo per parlarne.
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