Sulla carta è un Giro molto bello, ora dovrà solo essere onorato dai suoi officianti. Ben disegnato dal direttore della corsa rosa Mauro Vegni, i partecipanti quest'anno sono di assoluto livello. Basta ricordare il numero 1 Remco Evenepoel, il fenomeno belga che sogna di riportare il Giro d'Italia in Belgio a 45 anni di distanza dall'ultima vittoria firmata da Johan De Muinck. Per il bimbo, in ogni caso, non sarà una passeggiata: il Giro non è la Vuelta, questo è bene dirlo subito.
Al nome di Remco basta aggiungere quello del cliente più scomodo, uno che di nome è Primoz di nome e di fatto, e che di cognome fa Roglic, numero sette nel ranking mondiale e componente di quella scuola slovena capitanata da Tadej Pogacar che sta mietendo successi in serie. Per Roglic, già vincitore di tre Giri di Spagna, l'obiettivo Giro è un imperativo categorico.
Sotto, ma nemmeno di tanto, c'è una nutrita schiera di corridori che saranno ago della bilancia, mine vaganti di una corsa che si preannuncia interessante come poche, ad incominciare dai gemelli diversi della Ineos Grenadiers, la formazione di Filippo Ganna che oggi nella crono sulla ciclabile dei Trabocchi, punta a vestire subito la maglia rosa. Con Pippo il SignorG, il 36enne gallese Geraint Thomas, pluridecorato della pista, con due ori olimpici a squadre e vincitore del Tour 2018, che sulle strade del Giro, ad oggi, non ha mai avuto fortuna. Con lui c'è il 28enne britannico Tao Geoghegan Hart, che un Giro l'ha vinto tre anni fa. Con loro Tibaut Pinot, Joao Almeida e Lennard Kamna, oltre ai nostri Damiano Caruso, Domenico Pozzovivo e Lorenzo Fortunato.
Torna la festa di maggio. Festa di piazza e di paese che si rinnova ogni anno e non mostra certo le sue 114 primavere. Saranno Ortona e la Costa dei Trabocchi ad ospitare quest'anno la Grande Partenza della corsa. Lungo la ciclabile della costa, i 176 girini si sfideranno in una cronometro di 19,6 chilometri che promette spettacolo. E sempre l'Abruzzo, ospiterà altre due tappe: la seconda da Teramo a San Salvo (per velocisti, ndr) e poi la 7ª, da Capua al Gran Sasso d'Italia per il primo arrivo in salita della corsa rosa.
Si andrà poi in terra di Lucania e in Campania con la frazione impegnativa di Lago Laceno e il ritorno di una tappa tutta napoletana. Dopo il Gran Sasso, altre due tappe esigenti per concludere la prima lunga settimana. Anche in quella successiva non mancheranno i trabocchetti, anche se la crono romagnola da Savignano sul Rubicone a Cesenatico sarà chiaramente il piatto forte.
La terza settimana? Come sempre da brividi. Prima lo sconfinamento in Svizzera per arrivare a Crans Montana con il Gran San Bernardo, Cima Coppi della corsa. Poi il Monte Bondone e successivamente le Tre Cime di Lavaredo. E per finire la terza cronometro, la Tarvisio-Monte Lussari che porterà la corsa in uno splendido angolo di Friuli Venezia Giulia, prima di prendere il volo verso Roma, per la festa finale.
E intanto mentre si allenavano sulle strade pescaresi, lo sloveno Jan Tratnik della Jumbo Visma e il francese Rudy Molard della Groupama FDJ sono stati vittime di incidenti stradali. Tratnik, con un ginocchio gonfio, non sarà al via della corsa.
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