Giro, a Sestola la primissima di Ciccone. Landa si ritira, Jungels in maglia rosa

Lo scalatore abruzzese, il più giovane della corsa con 21 anni, trionfa in solitaria sulla salita appenninica. Il basco della Sky appiedato dalla gastroenterite. Brambilla sacrifica il primato per lanciare il compagno lussemburghese. E Valverde rosicchia 4 secondi a Nibali

Giro, a Sestola la primissima di Ciccone. Landa si ritira, Jungels in maglia rosa

Non è da tutti. Avere 21 anni e vincere al debutto nel secondo arrivo in salita del Giro d’Italia. Giulio Ciccone, scalatore della Bardiani che già si era messo in mostra con qualche bella puntata al Giro del Trentino, sceglie di saltare apprendistato e gregariato: pronti via, fuga lunghissima, tanti saluti al capitano Pirazzi e un “mammasantissima” come Cunego che viaggiano con lui. Ultima salita in beata solitudine, braccia alzate sotto lo striscione appenninico di Sestola con l’ammiraglia in delirio che salta il protocollo e taglia il traguardo al suo fianco. “Sto vivendo la giornata più bella della mia vita. Mi sembra di sognare. Finalmente è arrivata la mia prima vittoria da professionista dopo una giornata durissima.- racconta commosso l’abruzzese, il più giovane in corsa -. Ringrazio la squadra che è una grande famiglia e un gruppo compatto”. Una giornata in cui doveva succedere di tutto nel finale, invece, la cosa più importante accade nella prima ora di corsa. Il basco della Sky Mikel Landa, uno dei tre favoriti per la vittoria, si stacca già sulle prime rampe di giornata. Il Passo della Collina lo vede prima staccarsi, nonostante le dichiarazioni parecchio bellicose della vigilia, e quindi salire sull’ammiraglia della corazzata inglese. Ritiro ufficialmente per un malessere che, durante la giornata, il ds Brailsford individuerà in una gastroenterite virale.

La corsa dei big si incendia sul Gpm di prima categoria di Pian del Falco. La Astana mette giù un ritmo indiavolato. Il gruppo dei migliori si frantuma in mille pezzi. Molti recuperano in discesa, prima dell’ultima arrampicata di giornata, molto meno esigente, verso Sestola. Proprio nella picchiata, assai tecnica, tenta il colpo di mano Amador, il passistone made in Costarica e seconda punta della Movistar di Valverde. E’ il terzo della generale, ma dietro non vanno troppo in apprensione. Tocca alla Etixx, che ha primo e secondo, l’inseguimento. Ma i gregari sono dispersi da tempo e quindi è la maglia rosa Gianluca Brambilla che sceglie di mettersi in testa a lavorare: una sudata che consente al compagno, Bob Jungels, che già indossa la maglia di miglior giovane, di tenere il primato in casa. Alla fine Amador guadagna un solo secondo sullo sprint dei migliori che negli ultimi chilometri volano. Alejandro Valverde, con un’altra volatina delle sue, rosicchia altri 4“ a Vincenzo Nibali e lo scavalca in classifica. “Oggi la salita non era durissima. Valverde alla fine ha fatto un’accelerazione, è andata così - commenta il siciliano -. Abbiamo fatto un ritmo molto alto sull'ultima salita di circa 4km.

Alla fine davanti c'erano tutti i migliori, io ho fatto la corsa su Valverde”. Ora la generale dice Jungels, con 26” di vantaggio su Amador, 50” su Valverde e Kruijswijk, 52” su Nibali. E il finale di domani a Asolo, nervoso e da classica, può sorridere nuovamente al murciano.

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