Dietro l'angolo della finale di Coppa Italia, è stata sistemata l'ultima trappola infernale per il calcio italiano, spuntata a poche ore dall'inizio del campionato. Riguarda la modifica del protocollo relativo alla quarantena di una squadra di un eventuale positivo. Breve riassunto delle puntate precedenti: nei giorni scorsi, dopo serrate trattative, il presidente della Figc Gravina ha fatto intendere che sarebbe passata, con l'avallo del comitato tecnico-scientifico, una parziale correzione alla quarantena, rendendola più soft per il team coinvolto (positivo a casa, la squadra, grazie ai tamponi, in grado di continuare a giocare pur restando in ritiro, al riparo). Di fatto la condicio sine qua non per dare via libera al campionato e finirlo.
Ieri l'improvviso stop: il comitato tecnico scientifico ha spedito il verbale col quale autorizzava la correzione del decreto del 16 maggio «in virtù dell'attuale evoluzione epidemica favorevole» al ministro della salute Speranza che lo ha approvato e per competenza l'ha girato al ministero di Spadafora. Qui, il luogo dove sono maturati tutti i tentativi di fermare il calcio, il ministro ha fatto sua la segnalazione tecnica del CTS ritenendo un eventuale provvedimento d'apertura «incompatibile col decreto legge precedente». Anche in questo caso la consulta scientifica ha espresso un «sì ma» rilanciando al governo la responsabilità della decisione finale. In serata la precisazione di Spadafora: «Speranza è d'accordo, serve modificare la norma del Decreto legge definita dal CTS "non compatibile", per consentire un alleggerimento della quarantena».
Non è la prima volta che in questa lunga, paziente rincorsa verso il ripristino della normalità, i tempi della politica siano stati molto più lunghi rispetto alle esigenze dell'industria calcio. Da ricordare che per consentire a Juve-Milan di giocare venerdì 12, il via libera è arrivato solo 24 ore prima. Gravina, prima di Porta a porta dove ha registrato la puntata dedicata ai 50 anni di Italia-Germania 4 a 3, ha vergato una nota nella quale, unitamente al presidente della Lega Dal Pino, «ha ringraziato il CTS e il ministro Speranza» per l'impegno mantenuto mentre ha invece ignorato il ministro Spadafora del quale aveva elogiato la prudenza, riconoscendo in questo blocco improvviso le pressioni di noti esponenti contrari alla ripresa, già stroncati in una precedente intervista con la definizione tagliente di cialtroni. «Sulla modifica della quarantena auspico un intervento rapido», così Gravina. «Non esiste nessun paese al mondo che ha una previsione così stretta sulla quarantena. Non chiediamo regole diverse ma le stesse per tutti», ha detto l'ad della Lega di A De Siervo.
L'argomento è tornato di attualità perché ieri il Venezia, serie B, ha confermato l'esito di un tampone di controllo nei confronti di un proprio tesserato: è positivo. Se fosse confermata la norma restrittiva del 16 maggio, non potrebbe prendere parte alla fase iniziale del campionato. Stesso scenario teorico per la A dove è stato concepito un calendario a ritmi serrati. L'ultima parola, a questo punto, spetterà al premier Conte.
E sul tema delle partite in chiaro, De Siervo ha aggiunto: «È in via di risoluzione, si sta parlando per ora di Atalanta-Sassuolo su Tv8 e Verona-Cagliari sul canale Youtube di Dazn». Dazn e Img hanno annunciato che pagheranno l'ultima rata dei diritti tv.
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