Londra, Wembley, Arsenal-Manchester City,FA Community Schield numero 101, è tornato il football vero, roba seria dopo i giochi senza frontiere delle amichevoli in ogni dove del mondo. L'Inghilterra ha offerto la partita inaugurale della stagione tra la squadra che ha vinto la Premier e quella che ha vinto la FA Cup. Non potendo, il Manchester City, giocare contro se stesso, dopo aver vinto entrambi i trofei, il gruppo Guardiola ha ritrovato di fronte, per regolamento, l'Arsenal di Arteta, staccato di 5 punti in campionato. In contemporanea, sui nostri territori si è giocato il turno preliminare di coppa Italia, riservato alle squadre di seconda e terza fila.
Il paragone è provocatorio ma illuminante, venerdì prossimo partirà la Premier League, ancora con il City in campo, fuori casa contro il Burnley, così la Liga spagnola, la Ligue 1 di Francia e l'Eredivisie olandese. La serie A godrà, come abitudine, di una settimana di ferie supplementari, ne abbiamo bisogno, la stagione si preannuncia sfiancante, non ci sarà più il mondiale a inquinare calendario ed allenamenti, il calcio mercato resta aperto tra mille ansie per tifosi e procuratori, prepariamoci a nuovi rosari per i precari collegamenti televisivi su piattaforme streaming, prepariamoci anche al ritorno della nazionale di Roberto Mancini e della sua orchestra che, al di là dei nuovi nomi dello staff e del ruolo all-inclusive del cittì, ha bisogno di musicisti veri in campo e qui i dubbi superano abbondantemente le certezze. Stando alla propaganda dovremmo attenderci una stagione eccitante, i soldi sono pochi, molte, invece, le comode rate ma il calcio riesce a far dimenticare affanni quotidiani, è una droga naturale alla quale non si può rinunciare e la cui dipendenza provoca da sempre liti al bar e in famiglia.
Completo la giornata inglese: Arteta si è vendicato con Guardiola; l'Arsenal ha vinto ai rigori, il City ha perso per la terza volta consecutiva il trofeo. Primo tempo intenso, calo nella ripresa, rigori sbagliati da De Bruyne e Rodri.
Nei 101 minuti il gol di Trossard all'ultimo secondo ha pareggiato il vantaggio di Cole Palmer, di anni ventuno, il quale non è costato nemmeno un penny, all'età di otto anni faceva già parte dell'asilo degli sceicchi di Abu Dhabi. Palmer era entrato al posto di Haaland, milioni 100 in euro ma appesantito dalle vacanze ad Alberobello.
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