Tortolì - Una rosa per la mamma, ma anche per lui, per André Greipel. Il primo pensiero dell'esperto velocista è per lei: «Dedico la vittoria alla mamma, è un momento difficile per lei ha detto a caldo sul traguardo il Gorilla campione di Germania -. Non pensavo di vincere e prendere la maglia rosa ma ce l'ho fatta e sono felice».
Deutschland über alles: al Giro si continua a parlare tedesco. Dopo la vittoria di Olbia a sorpresa dell'austriaco Lukas Pöstlberger, ecco un velocista di rango, con un pedigree di tutto rispetto. Ieri mattina era stato chiaro: «Ho tanti giovani rivali, ma io ho l'esperienza dalla mia e voglio continuare la tradizione di vincere almeno una tappa ad ogni Giro d'Italia».
L'aveva detto e l'ha fatto ieri sul traguardo di Tortolì, coronando il perfetto lavoro dei suoi compagni di squadra nel finale di una frazione impegnativa. Per lui settima vittoria rosa al Giro, tre un anno fa.
La volata è bella, anche se condizionata da un contatto involontario fra Caleb Ewan e Fernando Gaviria, che ha finito per costare il successo al piccolo australiano, al quale gli si è sganciato il pedale sinistro in piena volata, con Greipel che poderoso è avanzato indisturbato a centro strada precedendo nell'ordine Roberto Ferrari e il belga Juseper Stuyven. Oggi, nella terza tappa da Tortolì a Cagliari, ha la possibilità di centrare un fantastico tris.
Tappa difficile quella di ieri, con la solita fuga di giornata - promossa da Owsian, Teklehaimanot, Andreetta, Koshevoy e Shalunov - che è stata annullata dal gruppo proprio al Gpm di Genna Silana. Il vento contrario ha rallentato l'andatura sotto i 35 km/h, con l'azione dei cinque uomini di testa che supera indenne la salita per Bitti e Orune così come il primo Gpm di giornata, quello di Nuoro che a metà frazione premia il guizzo di Andreetta. Alla lunga, però, i cinque di testa non reggono alla fatica dei chilometri accumulati e dal vento che soffia incessantemente. La temuta salita verso Genna Silana, vero scoglio di giornata, segna il definitivo ricongiungimento, con l'eritreo Teklehaimanot che taglia comunque per primo il traguardo del gpm, conquistando così la maglia azzurra della montagna prima di essere riassorbito.
A questo punto entra in scena lui, Vincenzo Nibali, che decide di non prendere rischi in discesa e già che c'è prova a mettere alla frusta tutti e il gruppo in discesa si allunga: i velocisti però tengono, con il solo Giacomo Nizzolo che perde terreno.
In attesa che scoppi la vera bagarre, martedì sull'Etna, la Sardegna si tinge di rosa e si stringe nel ricordo di Michele Scarponi. L'applausometro è chiaramente tutto per lui. Michele è qui, Michele nel nostro cuore, Michele Ajò. Non c'è borgo o contrada del Giro che dalla prima ora non renda omaggio all'amico scomparso.
Forse nemmeno il vincitore finale, a Milano, potrà contare tanti striscioni, tante foto, tanti cartelli. È davvero nel cuore degli italiani. È davvero nel cuore del Giro, nel modo più vero, sincero e semplice: com'era Michele.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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