Hamilton-Verstappen. Neppure i giudici rovinano il grande duello

Lewis accorcia, Max limita i danni della penalità presa prima del via. Alonso, podio 7 anni dopo

Hamilton-Verstappen. Neppure i giudici rovinano il grande duello

Hamilton non aveva bisogno di aiuto per vincere. Lo ha avuto dai commissari che hanno punito l'ingenuità della Red Bull e di Verstappen in qualifica e ne ha approfittato fino in fondo. Adesso è ancora più vicino. Arriva a 8 punti da Verstappen che tra quindici giorni in Arabia Saudita avrà però a disposizione il primo match-ball mondiale della sua vita. Il traguardo si sta avvicinando, ormai restano soltanto 52 punti in palio e la lotta resta incandescente. E se Max dovesse vincere in Arabia Saudita con Hamilton fuori dai primi cinque, avremmo un nuovo campione del mondo. Difficile che possa capitare, più facile arrivino in perfetta parità all'ultima gara. La Formula 1 di oggi non è una gara tra i migliori venti piloti del mondo, ma soltanto un duello. Tra due campioni, due fenomeni che si stanno superando gara dopo gara. Hamilton e Verstappen, ma che hanno fatto il vuoto anche in Qatar dove sul podio è tornato dopo 7 anni nonno Alonso, grande, grandissimo, ma a quasi un minuto di distacco dal duo che si sta giocando il titolo e ha fatto pure uno stop in più. Peccato solo che tornando sul podio Max non abbia trovato le bollicine italiane ad aspettarlo. Le leggi locali non lo permettono. Acqua di rose al posto dei magnum Ferrari

Quando Lewis e Max accelerano tutti gli altri restano indietro quasi gareggiassero in un'altra lega. Anche chi guida la loro auto non riesce a reggere quei ritmi. Se Mercedes e Red Bull sono le migliori auto del mondiale, solo Lewis e Max riescono a renderle imbattibili. E questo rende bene la loro grandezza. Ci stanno regalando un mondiale straordinario, il più combattuto nell'era dei 25 punti a vittoria. Purtroppo è mancato lo scontro diretto. Colpa della penalizzazione che ha retrocesso Verstappen di 5 posizioni sullo schieramento. La sua colpa è stata di non rallentare in qualifica in regime di bandiere gialle (anche Bottas ha perso 3 posizioni). Punizione corretta, ma assurdo comunicarla a 90 minuti dal via del gran premio convocando i piloti alle 11 di domenica mattina per il processo. Lo sport più veloce del mondo ha bisogno di decisioni più rapide. Max ci ha messo poco a risalire. È scattato in modo fenomenale (che rischio con Alonso!), al quinto giro era già secondo a 37 da Hamilton, ma non ha mai potuto attaccare. «I commissari non mi fanno regali, ma forse mi puniscono per la mia faccia. Purtroppo il gap da Lewis era troppo grande. Ho fatto il giro più veloce, ho limitato i danni, ma è stato un weekend difficile». Hamilton sperava di guadagnare più punti: «Mi hanno tolto la pressione al via. Ma dopo poche cure Max era già lì».

La Ferrari, andando piano per non rischiare di far saltare le gomme che manda in crisi su piste così, si è

accontentata di un settimo e ottavo posto a quasi un minuto. Una sola consolazione: ha guadagnato altri punti sulla McLaren. Per fortuna tra due gare quest'auto andrà in pensione. Non la vorranno neppure i collezionisti.

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