"Ho preso il posto di Vale ma spero che i tifosi sapranno perdonarmi..."

Il francese Fabio Quartararo è l'anti Marquez. Ha licenziato Rossi: dal 2021 sarà sua la Yamaha ufficiale

Da Wikipedia
Da Wikipedia

Di Marc Marquez prenderebbe la straordinaria capacità di adattarsi a tutte le condizioni di pista, di Valentino Rossi il dono di comunicare e farsi amare anche dalla casalinga di Voghera. Fabio Quartararo, 21 anni e un talento cristallino, ha le idee chiare. Non potrebbe essere diversamente per questo francese di origini siciliane chiamato a sostituire il Dottore nel Team ufficiale Yamaha nel 2021. «El diablo», come lo chiamano nel paddock, dovrà gestire ancora una volta una pressione astronomica. Proprio come nel 2015, quando arrivò nel Mondiale Moto3 a soli 15 anni grazie a un cambio di regolamento fatto su misura per consentirgli il debutto un anno prima dell'età consentita. Rookie of the year nel 2019, Quartararo ha incantato i fan per la sua freschezza e velocità soprattutto in prova. Quando domenica il Mondiale ripartirà da Jerez (oggi motori accesi e test per sgrossare via la ruggine) dopo quattro mesi e mezzo di stop causa pandemia, i riflettori saranno tutti puntati su di lui. Sarà chiamato infatti ad una triplice prova: dimostrare a Yamaha che investire su di lui invece che su Rossi è stata la decisione giusta soprattutto in un'ottica a lungo termine e compito ancora più arduo cercare di conquistare i cuori dei fan dal momento che nel 2021 sarà lui ad occupare l'altra metà dei box oggi regno incontrastato del 9 volte iridato. Infine, dovrà provare a battere il campione in carica Marc Marquez.

Fabio, acclamato da giovanissimo come il nuovo Marc Marquez, oggi suo principale rivale. La pressione aumenterà.

«Adesso che il mio futuro in Yamaha è assicurato fino al 2021, sono tranquillo e posso pensare solo alla pista. Questo tipo di pressione è uno stimolo a fare meglio».

Che rapporti ha con lo spagnolo?

«Rivali in pista, amici fuori. Lo conosco dal 2015 quando correvo in Moto3 nel Team di Alzamora (manager di Marquez). Quell'anno ho avuto molte occasioni di parlargli e chiedergli qualche consiglio».

Come si batte Marc Marquez?

«Ancora non lo so, ma vorrei scoprirlo presto».

Che Mondiale si aspetta?

«Con un calendario così serrato sarà importante non correre troppi rischi soprattutto in prova. Quanto alla gara, lo scorso anno mi ha insegnato a non strafare e puntare a ottenere il miglior risultato possibile quando fatichiamo. Il mio obiettivo è lottare per il podio e se possibile per la vittoria ogni domenica».

Pochi mesi e poi la M1 ufficiale. Come ci si sente a essere colui che prenderà il posto di Valentino Rossi nella squadra interna?

«È molto speciale. Da bambino facevo la fila per ore davanti al suo motorhome per un autografo. Non avrei mai immaginato di correre con lui, tantomeno di prenderne il posto».

Riuscirà a conquistare i cuori dei tifosi del Dottore?

«È una domanda che mi sono posto perché io stesso mi sono avvicinato al motociclismo come fan di Valentino. Da bambino collezionavo tutto quello che portava il numero 46. Quando ho firmato, mi sono chiesto come i tifosi mi avrebbero visto, se sarebbero stati o meno contenti. Spero stiano dalla mia parte».

C'è una qualità di Rossi che vorrebbe avere?

«Proprio la grande empatia con il pubblico. Perfino mia nonna, che non seguiva il mondiale, conosceva Valentino per il suo modo unico di festeggiare le vittorie».

Quartararo, senza accento. Nelle sue vene scorre un po' di sangue italiano.

«Sono nato a Nizza, ma i miei nonni

erano di Palermo. Della Sicilia abbiamo mantenuto un po' di tradizione in cucina. Adoro la pasta con le sarde. In casa parlavamo francese, ma me la cavo benissimo con l'italiano. Un giorno mi piacerebbe visitare la Sicilia».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica