I fratelli Inzaghi, Pippo "segna" per Simone

L'ex di Juve e Milan: "L'ha incartata a Pep". L'interista: "Devo tutto a lui"

I fratelli Inzaghi, Pippo "segna" per Simone
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Il giro milanese intorno al mondo di Pippo Inzaghi, al suo panico ormai superato e alla sua carriera strepitosa ricca di gol, aneddoti, amicizie sincere, concorrenza spietata e molta, moltissima bresaola, è diventata ieri sera l'occasione per riunire presso la libreria Mondadori di piazza Duomo parenti stretti, papà Giancarlo in prima fila con Simone il fratellone reduce dalla finale di Istanbul, e tanti esponenti del Milan che fu. Perciò è stato spontaneo l'incipit di Pippo con un ricordo personale e commosso di Silvio Berlusconi e un lunghissimo applauso della platea nella quale sono spuntati Bobo Vieri e il dottor Tavana, Taibi della Reggina scortato da Pippo Sapienza e Fabio Paratici, piacentino come Pippo, già della Juve e del Tottenham, adesso sotto squalifica Uefa per il caso plus-valenze e suggeritore della nuova Samp.

Il tour milanese di Pippo è cominciato di primo mattino con una puntata a casa Milan per autografare le copie del suo libro che racconta di tutto, in particolare del suo periodo buio seguito al divorzio dal Milan con le strane paure («Ho temuto di avere la Sla»), e che riassume nel titolo la sua stessa vita («Il momento giusto: il calcio, la mia vita») giunta in agosto al traguardo dei 50 anni. Immancabile la presenza del suo tutor ai tempi di Milanello, Adriano Galliani che invece di ricordare i 300 e passa gol ha preferito riportare alla luce un episodio della trattativa con la Juve («per favorire quel trasferimento in rossonero Pippo ha rinunciato a 10 miliardi di lire»). Sempre divertente il siparietto con Bobo Vieri, rivale nelle uscite serali e forse anche in Nazionale, con qualche rimpianto che appare sincero («Abbiamo giocato poco insieme, potevamo fare molti più gol»).

Il tocco familiare è stato di papà Giancarlo che per paura di una forte emozione ha evitato di partire per Istanbul ma che ieri ha espresso il «legittimo orgoglio per Pippo e Simone, esempio di educazione per i figli». E d'altro canto che ci sia un legame ancora più solido di quello familiare tra i due fratelli, Pippo e Simone, è testimoniato anche dalla confessione dell'ex milanista per l'attuale tecnico interista nella puntata a Sesto San Giovanni.

Ha dettato Pippo: «Aver giocato una finale così contro Guardiola e avergliela incartata tatticamente rappresenta una consacrazione». E Simone ha risposto: «Senza di lui non so se sarei stato calciatore o allenatore, è sempre stato di grande insegnamento». Fine del tour milanese per Filippo, in attesa della prossima destinazione: Parma o Spezia.

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