I mal di pancia di Vlahovic e i difficili rinnovi dei big

Polemica a distanza del serbo contro Motta: una questione tattica e non solo. I casi Kvara e Theo

I mal di pancia di Vlahovic e i difficili rinnovi dei big
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Puntuale come ogni sosta per le nazionali che si rispetti è arrivato lo sfogo di un big che non sta attraverso un periodo di forma da top player. A ottobre era stato il milanista Leao. Stavolta è toccato allo juventino Dusan Vlahovic lanciare qualche stilettata nei confronti del proprio allenatore. Saranno, infatti, fischiate le orecchie a Thiago Motta nell'ascoltare le parole del suo centravanti a RSI. Il numero 9 ha sottolineato come il ct serbo Stojkovic lo metta in condizioni migliori per rendere. A partire dal fatto di farlo giocare al fianco di un'altra punta (Mitrovic): «Il ct non mi dà tanti compiti difensivi e in questo modo sono più lucido. Se corro tanto, poi non arrivo fresco sotto porta». Un messaggio neppure troppo velato verso Motta, che chiede ai suoi attaccanti sacrificio e partecipazione al gioco. Lavoro che toglierebbe la lucidità necessaria a Dusan per essere implacabile sotto rete.

Questioni tattiche ma non solo: la vicenda relativa al rinnovo rischia di farsi spinosa. A dicembre è previsto il summit tra il suo agente Ristic e il dt juventino Giuntoli. Tira una brutta aria. Vlahovic, infatti, appare poco propenso a spalmarsi l'ingaggio (12 milioni a stagione) su un quadriennale da 8-9 annui. Ecco perché - senza un accordo - le strade sono destinate a separarsi la prossima estate. Col nome di Zirkzee (Manchester United) molto più di un'idea per la Vecchia Signora del futuro.

A proposito di rinnovi che non decollano: permane sempre una certa distanza tra il Napoli e Kvaratskhelia, che chiede un nuovo stipendio da 8 milioni all'anno più una clausola rescissoria (valida dal 2026) intorno agli 80 milioni. Niente da fare. A queste condizioni De Laurentiis nicchia: il club azzurro ha messo sul piatto un prolungamento fino al 2029 (con opzione per il 2030) da 5,5 milioni a stagione più 1 di bonus. Per quanto riguarda il tema clausola ADL non sembra molto attratto da questa possibilità se non a cifre molto più elevate (120 milioni). Uno stallo che può provocare l'addio del georgiano a fine stagione, visto che su Kvara c'è il forte interesse di PSG e Barcellona.

Da monitorare pure la vicenda Theo Hernandez. Lato Milan filtrano sensazioni positive sul rinnovo fino al 2029, tuttavia al momento non si registrano passi avanti concreti. Il ventilato summit di settimana scorsa a Madrid non è mai andato in onda, così come non ci sono stati contatti diretti col suo agente Quilon. Da maggio la situazione è in stand-by e la scadenza del contratto (2026) si avvicina. Tradotto: i prossimi mesi saranno decisivi, dentro o fuori.

Si sussurra ci sia stata un po' di insofferenza da parte del francese nel vedere il Milan dar priorità ai rinnovi di Gabbia (manca solo la firma), Maignan (fino al 2029) e Reijnders (2030 con raddoppio dell'attuale stipendio) rispetto al suo.

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