Stasera è la sera. La prima, almeno. Inzaghi spera che ce ne siano ancora tante, fino a Wembley se possibile. Stasera l'Inter ritrova la Champions e il suo allenatore è pronto all'ennesimo esame. Il campionato, meriti propri e colpe altrui, pare ormai un lungo countdown da qui alla seconda stella. Contro l'Atletico Madrid parte adesso un'altra storia, che l'Inter prova a riannodare alla finale persa in volata col City. Nel mezzo, un girone non semplice eppure facile, con qualificazione doverosa ma scontata.
L'Atletico di stasera sovrapposto al Porto di un anno fa: stesso turno e stessa sfida fra ex laziali, allora Conceicao oggi Simeone. L'asticella stavolta sembra più alta: l'altra Madrid non è una delle tradizionali grandi d'Europa, ma quasi. Il Porto vende, l'Atletico compra. È un club ricco, che il Cholo allena da 13 anni. Un bel test per Inzaghi e la sua Inter. «Si affronteranno due squadre che vogliono imporre il proprio gioco all'avversario, sarà una sfida difficile ed equilibrata e di sicuro si deciderà in 180', non prima», parola di Inzaghi, che ovviamente cala sul prato di San Siro, come sempre esaurito, l'Inter migliore possibile, con la sola assenza dell'infortunato Acerbi (dentro De Vrij) rispetto alla squadra base.
Sorride anche Simeone, che in extremis ha recuperato anche l'acciaccato Morata. Magari non al meglio e non pronto per giocare dall'inizio, ma pur sempre forte di 19 gol stagionali (5 in 6 partite di Champions; più della ThuLa per dire, che ne somma appena 3). E poi c'è la grande stella Griezmann (anche per lui già 5 gol in Champions), ormai molto più che un attaccante. «Lui è un giocatore incredibile, totale. Ma la questione va risolta da squadra», spiega Tikus Thuram, suo compagno in Bleu.
Ha ragione Inzaghi, non sarà semplice e servirà una grande Inter. City a parte, l'Atletico del Cholo sembra la squadra più forte incontrata dall'Inter nei testa a testa europei, dal Liverpool di Klopp, ottavi 2022. Più forte del Porto e del Benfica e del Milan senza Leao, l'autostrada verso Istanbul volata via ad alta velocità lo scorso anno. «Dovremo essere bravi a leggere i diversi momenti della partita e in questo il mio gruppo mi rassicura molto, perché la crescita in questi mesi è evidente. L'Atletico cambia volto da una partita all'altra, nelle ultime è stato aggressivo e con un buon palleggio, ma è anche capace di difendersi. Noi dovremo adattarci e cercare di sorprenderli».
La sfida parte dalla panchina, come sempre. Poi si deciderà in campo.
Inzaghi ha scelto di non fare riposare praticamente nessuno in campionato, convinto che fosse il modo migliore per avvicinarsi alla Champions. Così come ha voluto che la squadra passasse a casa e non in ritiro la notte di viglia. Solo 20 giorni fa, contro la Juventus, aveva fatto la scelta opposta.
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