È sempre più una serie Asl. Le avvisaglie erano arrivate nell'ormai famosa partita non giocata tra Juve e Napoli e il primo giro di convocazioni nazionali. Ora ecco il bis. Non a caso, in occasione del seconda sosta per le partite delle selezioni. Una giornata iniziata sull'onda delle polemiche innescate dal giallo dei tamponi della Lazio e conclusa con le Asl che vietano a Roma e Fiorentina di violare le rispettive bolle anti Covid per mandare i propri giocatori con le nazionali. Decisione che spinge l'ad interista Marotta a chiedere l'intervento di Spadafora perché ci sia uniformità nelle indicazioni di ciascuna Asl.
Ma andiamo per gradi. Il caso Lazio: nella notte fra sabato e domenica gli investigatori della finanza inviati dalla Procura della Repubblica di Avellino, che indaga anche sul rispetto dei protocolli anti-Covid da parte del club di Lotito, hanno acquisito documenti e referti nel centro sportivo biancoceleste di Formello e nel laboratorio di analisi di Avellino. Sono stati fotocopiati i documenti relativi anche ai controlli anti-Covid effettuati nelle settimane precedenti all'inizio del caos.
Nelle partite precedenti a quella del Bruges (quando rimasero a casa ben 8 giocatori) alcuni calciatori della rosa erano scomparsi da Formello per alcuni giorni. Sintomi influenzali, ma per la Lazio nessun caso. Ora però si riconsidera tutto, per capire esattamente che evoluzione ha avuto il virus in casa biancoceleste. I laziali, inoltre, sono, insieme allo Spezia, gli unici che si rivolgono a un laboratorio fuori dalla propria regione. In questi casi la segnalazione di una positività alla Asl non è automatica, ma è responsabilità del club per permettere alle autorità sanitarie di disporre l'iter di legge (tracciamento, quarantena) per il contenimento del contagio. Per questo, ora che Strakosha, Leiva e Immobile sono risultati positivi al laboratorio romano al quale la Lazio si è rivolta eccezionalmente, i tre calciatori, per volontà della Asl, sono stati sospesi in via cautelare e rimarranno in isolamento per almeno 10 giorni. Ed è proprio a causa di questo diverso iter che la procura federale (che oggi sentirà il responsabile medico della Lazio Ivo Pulcini) indaga su quanto accaduto anche nelle settimane precedenti all'esplosione del caso-positivi. Non solo: anche la Figc sta valutando di far analizzare i vari tamponi a un unico laboratorio (come fa la Uefa). Non vanno inoltre escluse eventuali responsabilità penali. Il procuratore aggiunto di Avellino Enzo D'Onofrio sta indagando per capire se sussiste l'ipotesi di reato di falso per il responsabile del centro diagnostico irpino, Walter Taccone. Al momento nessun soggetto è stato inserito nel registro degli indagati.
Intanto, in vista degli impegni delle nazionali, è caos. L'Asl del Lazio ha bloccato dopo le positività di Dzeko e Boer i quattro giocatori della Roma convocati da Roberto Mancini e della Lazio (Acerbi) (dopo i casi appunto di Immobile, Strakosha e Leiva), l'Asl Toscana invece ha fermato i 13 calciatori (non solo per l'Italia) della Fiorentina. La bolla viola dovrebbe durare fino a domenica prossima, ma, come successo a Chiellini e Bonucci a ottobre, in caso di doppia negatività ai tamponi i calciatori potrebbero raggiungere i rispettivi ritiri con l'ok della Asl di riferimento. Ma l'Inter non ci sta. «C'è forte rammarico, deve intervenire il ministero dello sport. Questa situazione è iniqua, porta a un'alterazione della regolarità delle competizioni - ha detto Marotta all'Ansa -. Le Asl si comportano in maniera diversa. Questo è assurdo. Ogni Asl diventa centrale nella gestione dei club, è una zona d'ombra che va risolta». Mentre Silvio Berlusconi, presidente onorario del Monza, riapre il fronte dello stop: «Se fermerei il campionato? La salute di tutti, compresi coloro che lavorano nel calcio, viene prima di ogni cosa».
Ma in questo calcio senza pace non è finita qui.
Oggi si riunisce la corte d'appello federale per il caso Juventus-Napoli (e anche per il ricorso di Verona-Roma), dopo la vittoria a tavolino ai bianconeri per la mancata presentazione alla gara del Napoli, bloccato dall'Ats locale. È proprio una serie... Asl.
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