
Alzi la mano il ciclista che, prima di montare in sella «alla bersagliera», non ha temuto - almeno per un attimo - di fare la stessa fine di Fantozzi alla Coppa Cobram; rischio tanto più attuale oggi, a cinquant'anni esatti dall'uscita nelle sale del film del ragioniere più famoso d'Italia. Onore quindi a lui, ma soprattutto al suo inventore (letterario e cinematografico): Paolo Villaggio, che con il suo personaggio più celebre ha sempre avuto un rapporto di amore-odio. Come del resto noi tutti, illudendoci che il Fantozzi di cui ridiamo sia sempre il nostro vicino di scrivania, che è poi esattamente la stessa cosa che il nostro vicino di scrivania pensa di noi...
Su questo transfert dall'andatura binaria sono stati scritti vari libri, ma nessuno di questi si è soffermato su un aspetto particolarmente tragicomico dell'esistenza del rag. Ugo: la Polisportiva Fantozzi. Cioè tutti quegli sport in cui l'impiegato più perdente d'Italia si è cimentato insieme ai suoi colleghi di lavoro, a cominciare da quelli del suo «Ufficio Sinistri»: il rag. Calboni, il rag. Filini, la signorina Silvani, il rag. Mughini e il rag. Fonelli. È proprio quest'ultimo - «grande appassionato di atletica leggera, che da giovane era stato uno scadente quattrocentista» - a tentare invano di organizzare «da 20 anni meeting del suo sport preferito». Ma se le iniziative del rag. Fonelli potevano essere evitate dalla maestranze senza temere ritorsioni, non così per la temutissima - e obbligatoria - gara ciclistica Coppa Cobram «sulla distanza di 40 chilometri» (poi saliti a 60 su proposta servile della coppia Calboni-Fantozzi) ideata dal «direttore totale Ing. Gran Mascalzon, Visconte Cobram». È in questa stessa competizione che Fantozzi con la trovata della «bomba» (a base di «metredina, sinfamina, aspirina, franceschina, cocaina e peperoncino di cajenna» ha perfino anticipato il tema del doping.
Ma Fantozzi si è dedicato, con agonismo sempre inversamente proporzionale alla resa in campo, anche ad altre discipline: il calcio innanzitutto, praticato attivamente durante le sfide scapoli-ammogliati (da segnalare » e passivamente davanti alle partite in tv della nazionale (telefonata del dottor Riccardelli, permettendo): iconica la scena in cui, durante Italia-Inghilterra, rompe con un pugno il vetro di una finestra chiedendo «Chi ha fatto palo?», e ricevendone in risposta un memorabile cazzottone.
Il tennis («Batti? Ma, mi da del tu, ragionier Filini? No, dicevo: batti lei? Ah, congiuntivo...»).
Lo sci, colto «a quota 1600 da allucinazioni competitive» («Io sono stato azzurro di sci...»).
Il biliardo, sport d'élite di cui impara tutti i segreti grazie a dolorose lezioni private; e così, dopo essere stato umiliato per più partite («Tiri, su, coglionazzo») dal conte Catellani, si vendica battendolo («51 a 49») fuggendo dalla finestra con la mamma di Catellani («Prendo la vecchia!»).
Domani, per celebrare il mezzo secolo di vita del film, Fantozzi sarà proiettato al Filmpodium di Zurigo: versione originale in italiano con, «per la prima volta in
assoluto, sottotitoli in tedesco». Insomma, come «La corazzata Potëmkin» in lingua cecoslovacca ma, nel film di Fantozzi, ugualmente con «sottotitoli in tedesco»).Una «cagata pazzesca», seguita da «92 minuti di applausi».
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