Iaquinta insorge: "Mio padre è in carcere, come si fanno a rispettare le distanze?"

Vincenzo Iaquinta ha postato sui social una piantina del carcere di Voghera dov'è rinchiuso il padre Giuseppe e ha attaccato le istituzioni: "Mi dite come si fa a mantenere le distanze?"

Iaquinta insorge: "Mio padre è in carcere, come si fanno a rispettare le distanze?"

Vincenzo Iaquinta sta continuando a battersi per suo padre Giuseppe che si trova agli arresti nel carcere di Voghera dove dovrà scontare una condanna di 19 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso nell'ambito del processo "Aemilia" che indagava gli affari della 'Ndrangheta in Emilia Romagna. Questa inchiesta inizialmente aveva coinvolto anche l'ex attaccante di Juventus e Udinese con il padre che è invece stato ritenuto colpevole fin da subito.

L'ex campione del mondo con l'Italia di Marcello Lippi nel 2006, in gol nella sfida contro il Ghana all'esordio degli azzurri nel mondiale tedesco, ha sempre professato la sua innocenza e anche quella del padre Giuseppe. Il 40enne di Crotone aveva mostrato qualche preoccuapazione per il genitore date le condizioni delle carcere in Italia per via della pandemia da coronavirus che ha travolto il mondo e che è arrivato anche nelle prigioni. Iaquinta ha evidenziato di come mentre in molti si lamentassero per essere costretti in casa con tutti i comfort e tra gli affetti, il padre Giuseppe fosse costretto in una cella di pochi metri.

Giuseppe Iaquinta è detenuto nel carcere di Voghera, in provincia di Pavia, con l'ex attaccante della Juventus che ha voluto evidenziare come nell'istituto penitenziario sia impossibile rispettare le distanze di sicurezza previste dalle legge. Il classe 79' ha voluto postare la piantina del carcere su Instagram scagliandosi contro le istituzioni e chiedendo spiegazioni in merito: "Partendo dal presupposto che mio padre è innocente, questo è un disegno di una cella del carcere di Voghera. Come si fa a mantenere la distanza di sicurezza?", il tutto corredato con tanto di tag al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Nel disegno in questione Iaquinta ha cercato di essere il più dettagliato e preciso possibile con le varie distanze tra i posti letto, i posti a tavola che pare siano tutte inferiori al metro richiesto per legge e che tutti i cittadini dovranno rispettare da qui ai prossimi mesi per via della pandemia da coronavirus.

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