New Deal rossonero

Ibra dà la carica e spiega come hanno accontentato Conceiçao. Oggi la sfida di Coppa con la Roma. Gimenez e Felix in panchina. E il 4-4-2 si vedrà più avanti

New Deal rossonero
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Quando serve, Ibra è pronto a fare la sua parte, a parlare, a spiegare e a prendersi tutte le responsabilità per gli errori commessi. Lo fece dopo l'esonero ritardato di Fonseca, l'ha ripetuto ieri al culmine del mercato di gennaio che è stato una sorta di rifondazione del Milan estivo, sorretto da una sola convinzione.

«Abbiamo realizzato tutte le operazioni che volevamo fare e ora siamo più forti di prima» la sintesi del suo intervento che non trascura la spiegazione dell'ultimo caso spinoso (Bennacer, passato ieri pomeriggio a svuotare l'armadietto e salutare il gruppo), conseguenza del diverbio con Conceiçao avvenuto durante l'intervallo del derby (e per questo motivo il club è stato anche sanzionato dal giudice sportivo per ritardato inizio del primo e secondo tempo; ndr). «Se uno dice che vuole cambiare, non fa più per noi» è la frase secca di Ibra sul tema. Al suo posto è arrivato Bondo con lo strascico di un infortunio subito al Monza. «La classifica è brutta, sono mancate continuità e fiducia ma solo noi nel frattempo abbiamo vinto qualcosa» è il messaggio del vice Cardinale che ha rivolto anche un invito alla curva («con il sostegno dei tifosi siamo più forti»). Al suo fianco si è presentato Santiago Gimenez, 23 anni, scortato da un bel numero di giornalisti messicani, lo chiamano il Bebote, il giovanotto: indosserà la casacca numero 7 sia in campionato che in Champions, quella famosa e da sempre oggetto del rimpianto collettivo, di Shevchenko. «Il Milan è come un vestito su misura per me» la sua definizione studiata a tavolino. «Voglio lasciare una impronta, il mio modello è sempre stato Zlatan e non perché è qui con me» il passaggio successivo. Senza volerlo, sull'argomento, proprio Ibra ha firmato una citazione che ha un significato. «Gimenez ha la stessa voglia di gol che ha Camarda» ha dettato, conseguenza della prova, sia pure di pochi minuti, recitati dal ragazzo d'oro del vivaio rossonero, rimasto a Milanello per volere appunto di Ibra. Ieri pomeriggio, per la prima volta, Conceiçao ha avuto sotto gli occhi 4 dei 5 nuovi acquisti, li ha allenati e parlato a lungo con loro. Solo sul conto di Joao Felix non ha bisogno di scoprire qualcosa: è stata la sua richiesta specifica.

«Le scelte sono state fatte in accordo con l'allenatore» l'altro dettaglio passato da Ibra a conferma che con l'arrivo del gioiellino portoghese dal Chelsea c'è il piano dichiarato di passare al 4-4-2. Non sarà possibile subito, stasera cioè contro la Roma in coppa Italia, perché Gimenez e Felix siederanno in panchina.

Toccherà all'altro Milan, contendere il passaggio del turno (sfida secca, senza supplementari, rigori in caso di parità) alla Roma lanciata di Claudio Ranieri che ha tenuto in serbo i migliori contro il Napoli per schierarli proprio a San Siro. Confermati Walker nella linea difensiva e Abraham in attacco.

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