Zlatan Ibrahimovic sta ancora giocando sul suo futuro e con ogni probabilità, a meno di colpi di scena clamorosi, tornerà in Italia dopo gli anni passati tra Parigi, Manchester e Los Angeles. Il fuoriclasse svedese qualche giorno fa, sui social network, aveva postato un video con il suo nome apposto sulla maglia dell'Hammarby e di cui Ibra pare abbia acquisito il 50% della società. Questa notizia ha scatenato i tanti fan della sua città natale dato che c'è una forte rivalità tra il Malmo e il club di Stoccolma di cui Zlatan è diventato socio.
Qualche giorno prima era stata inaugurata a Malmo, con tantissimo entusiasmo, una statua dedicata al fuoriclasse ex di Milan, Inter e Juvenutus. La scultura tutta in bronzo, alta 2,70 e costruita dallo scultore svedese Peter Linde è stata però presa di mira da molti tifosi che non hanno preso bene la scelta di Ibra di entrare in società nell'Hammarby. Un sacco della spazzatura sulla testa della statua, un water pieno di sciarpe della squadra di Stoccolma, la scultura che va a fuoco, minacce, bengala e la polizia a sedare questa assurda reazione da parte di un nutrito numero di tifosi del Malmo e "difensori" della città.
La città in cui è nato e cresciuto ha dunque in parte rinnegato il suo beniamino e nonostante siano passati dei giorni da quell'assurdo assalto alla statua dello svedese, continuano le opere dei vandali alla scultura con la polizia che ha dovuto riattivare il servizio di vigilanza. Alla base dell'opera sarebbe comparsa anche la parola "Giuda", scritto con uno spray di colore rosa. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, i vandali non si sarebbero limitati alla sola scultura, dato che hanno anche deturpato un mosaico che si trova nei pressi di Rosengard, quartiere nel quale è cresciuto Zlatan.
Il comune di Malmo ha inoltre ricevuto una richiesta, con 550 firme, sulla sua piattaforma digitale di spostare la statua da Malmo proprio a Stoccolma davanti allo stadio dell'Hammarby. Per la legge svedese pare che dopo le 100 segnalazioni si debba aprire una discussione in consiglio comunale. Per ora Ibra non si è espresso circa l'argomento ma sicuramente ne uscirà fuori alla grande con una battuta delle sue.
Il 38enne è sempre stato un fuoriclasse in campo e fuori e in questi giorni ha dispensato parole al veleno per tutti nella sua intervista a GQ: da Cristiano Ronaldo, sminuito nei confronti del Ronaldo quello brasiliano, a Marco Materazzi ricordando di averlo mandato all'ospedale durante un derby Inter-Milan, fino ad arrivare a temi più delicati come il razzismo.
Ibra, nel corso della lunga intervista, se n'è uscito fuori con un'altra delle sue massime parlando di cinema e ha fatto un parallelismo tra lui e Quentin Tarantino: "Tarantino è la storia del cinema come io lo sono del calcio: lui è innamorato del cinema come io del calcio- Si vede che ha passione, è un genio un po' matto, ama quello che fa e vuole trasmetterlo al pubblico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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