Andres Iniesta è stato uno dei centrocampisti più forti degli ultimi anni e ha incantanto con le maglie di Spagna e Barcellona. Il 34enne di Fuentealbilla ha deciso di terminare la carriera in Giappone dove sta giocando per il Vissel Kobe. L'ex fuoriclasse dei blaugrana, intervistato dal programma televisivo spagnolo 'Salvados', ha ammesso di aver sofferto di depressione dopo il triplete con il Barcellona, proprio nell’anno di avvicinamento al mondiale vinto: "In una situazione del genere non provi niente, non riesci a sentire le cose. Non vedevo l’ora che arrivasse la notte per prendere una pasticca e riposarmi. La depressione è terribile, quando ce l’hai non sei te stesso. E quando sei così vulnerabile è complicato controllare la tua vita”.
Iniesta ha poi parlato della grande rivalità con il Real Madrid che si è acuita ancor di più negli anni in cui sulla panchina dei blancos sedeva José Mourinho: "Mourinho è stato il componente chiave delle pessime relazioni di quel periodo tra Barça e Madrid e chi non lo vuole vedere è al limite del radicalismo. Quella situazione ha creato tantissimi danni alla nazionale, ai miei colleghi. Era assurdo. Non vedevo la rivalità di sempre, ma c’era odio. Si coltivava quell’ambiente ed era insopportabile”.
Don Andres ha poi parlato della nazionale spagnola e dell'esonero di Lopetegui, avvenuto a ridosso del mondiale in Russia e del dissidio avuto con Hierro, ct ad interim in Russia: “Quando Lopetegui ha lasciato la nazionale, sportivamente non è stata una cosa positiva, non poteva esserlo in alcun modo. E quello che inizia male, finisce peggio. Prima dell’ultima partita Hierro mi ha parlato e mi ha detto che non avrei giocato. Una decisione che ho rispettato ma non ho capito. Ero arrabbiatissimo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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