Come fare il giro del mondo? Con il tiraggiro. Lorenzo Insigne insegna, che non è solo un gioco di parole. Ora scopriremo la dizione anglo-americana, dopo che la Treccani lo ha inserito negli ultimi neologismi. A Toronto hanno già provato a spiegarlo. Infilato tiraggir nel classico Friday word of the day,(la parola del giorno) si è così celebrata la firma del contratto con Toronto dell'ultimo mohicano del calcio napoletano: assegno da 11 milioni netti a stagione più bonus da luglio fino al 2027. Ecce bimbo, che tanto bimbo non è ma la statura aiuta. Come dire un bel gingillino per il soccer Mls o peggio per il calcio dei milionari felici, se non facili, e l'ennesima sconfitta del calcio dei sentimenti. Sappiamo tutti che questo mondo bada prima al soldo, però resta l'amaro in bocca. Dietro al danaro si perdono i club che vendono diritti alle Tv a costo di scontentare pubblico e tifosi. Per salvare le casse, il calcio non può assolutamente fermarsi nemmeno nell'emergenza. Contro il danaro del pallone non c'è Covid che tenga. Dando per scontato, però, che il virus non se ne andrà chiudendo gli stadi. C'è stato pure nel periodo di vacanza.
Insigne lascia prima Napoli, poi il pallone italiano, già calato nella nuova dimensione con le uniche tre parole inglesi che gli sono venute facili: «All for one» ovvero «tutti per uno» (già sentita?), il motto della squadra. Non è il primo, non sarà l'ultimo che punta alla dote finale e tanti saluti a gloria e passione. I canadesi hanno postato la foto del gol al Belgio per esemplificarne la bravura. Ma, forse, hanno fotografato anche l'attimo in cui il ragazzo Insigne ha soddisfatto l'ego e scollinato verso l'interesse. Interesse uguale danari. Il successo dell'Italia nel campionato europeo ha concluso l'opera. Le solite manfrine del suo presidente di club (il prossimo sarà Mertens) hanno ammainato l'idea di essere una bandiera. Non è detto che Insigne sarà più quello di prima: meno considerato come calciatore, un po' distante dalla nazionale. Qualcuno a Napoli è andato per sintesi «che faccia e c». Realistico. Ma non c'è giocatore, non c'è calcio inteso nel senso esteso che non lo sia quando si parla di danaro.
La morale della ex favola viene dall'ultima intervista di Paolo Maldini, uno che ha sempre vestito la stessa maglia. «In un mondo ideale l'unica vera motivazione dovrebbe essere la passione. Ma se l'obbiettivo è ottenere riscatto sociale o danaro, anche quelle sono motivazioni». Avanti il prossimo.
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