Inter all'esame del Parma, la piccola tormento delle big

I nerazzurri ritrovano "l'asterisco" della sfida con i viola da recuperare e una provinciale in stato di grazia

Inter all'esame del Parma, la piccola tormento delle big
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L'Inter torna in campo dopo la grande paura di Firenze, con una partita in meno e un asterisco in più. Di Fiorentina si riparlerà a febbraio, quando presumibilmente le 2 squadre si affronteranno 2 volte in pochi giorni (il 9 è già prevista la gara di ritorno, il 12 potrebbe giocarsi l'andata). Stasera per Inzaghi c'è un'altra sfida scivolosa, in casa contro il Parma, e non è solo per una questione aritmetica, di monte minuti che deve quadrare, se il tecnico medita di schierare la stessa squadra che ha cominciato la partita poi sospesa a Firenze.

Basta dare un'occhiata alla classifica per capire che conta più battere il Parma, che non fare risultato martedì a Leverkusen. Guai lasciare che la forbice con Napoli e Atalanta si allarghi un altro po', mentre per chiudere il girone di Champions fra le prime 8 (evitando così il doppio sovraccarico di fatica del playoff), l'Inter avrà poi la doppia opzione di gennaio, Sparta Praga più Monaco. Con 6 punti non ci sarebbero dubbi, ma con un po' di combinazioni favorevoli potrebbero bastarne anche semplicemente 4. Ovvio che sarebbe titolo di orgoglio per una squadra che punta all'obiettivo massimo, continuare anche in casa del Bayern a conservare l'imbattibilità assoluta (finora zero sconfitte e zero gol subiti).

Il Parma è avversario scivoloso, non tanto perché l'Inter non la batte in casa dal 2013 (nel frattempo: 5 partite, con 4 pareggi e addirittura una sconfitta nel 2018, firmata da Dimarco, allora ventenne in prestito) quanto per il suo solido presente. Ha appena battuto la Lazio, dopo avere pareggiato con la Juventus, fatto soffrire il Napoli giocando senza portiere (espulsione a cambi esauriti) e sconfitto il Milan in piena estate. «Le statistiche non vanno in campo», taglia corto Fabio Pecchia. «Dovremo fare una partita importante, con coraggio, giocando con cuore e testa».

Inter avvertita, ce ne fosse bisogno. Inzaghi punta sulla ThuLa, confidando sulla condizione di Thuram e la voglia di riscatto di Lautaro, in pesante deficit rispetto alla scorsa stagione record (5 gol contro 12).

E poi l'Inter migliore possibile, come a Firenze. Ancora nulla da fare per Acerbi, nemmeno convocato. Torna invece Carlos Augusto (in panchina), che vale un'opzione in più a Inzaghi nel reparto difensivo, dove la coperta è più corta.

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