Inter aria di mare: da La Spezia al Porto

I nerazzurri in Liguria con la Lu-La per il cambio di passo contro le piccole

Inter aria di mare: da La Spezia al Porto

L'obiettivo è il Porto, martedì. Ma Spezia non è solo una tappa di passaggio. Il traguardo vero sono i quarti di Champions, importanti prima, indispensabili ora, che già sono realtà per il Milan. Vuoi mettere cosa significherebbe per Inzaghi starne fuori? Guai però a sottovalutare lo Spezia, che ha bisogno di punti almeno quanto l'Inter e perciò nel clima sempre caldissimo dello stadio Picco non regalerà nulla.

In agguato c'è anche il fantasma delle squadre di provincia, che tanti punti hanno già sottratto all'Inter, ma dopo il franco successo sul Lecce, c'è da credere che per un po' la questione sia sotto controllo. Semmai, questo sì, potrebbe essere proprio la Champions a sottrarre attenzione, un po' come probabilmente è capitato al Milan, battuto a Firenze.

Come sempre accade in questi casi, la squadra che giocherà stasera avrà anche relazione diretta con quella che andrà poi in campo a Oporto. E allora, forse e finalmente, è arrivato il momento di rivedere davvero in campo Brozovic, dall'inizio. Nessun dubbio sul centrocampo titolare in Champions, stasera Mkhitaryan potrebbe rifiatare. Dimarco è convocato, ma parte Gosens (e poi inversione a Oporto), Skiniar non ancora, per cui ancora Darmian in difesa (con De Vrij più di Acerbi) e Dumfries sulla destra. In attacco, sicuro Lukaku e più Martinez di Dzeko. In porta, potrebbe essere di nuovo il tempo di Handanovic, anche perché Inzaghi gli ha promesso che giocherà la doppia semifinale contro la Juventus.

«Lo Spezia sarà un avversario pericoloso», sottolinea Inzaghi ai microfoni di Inter TV. «Ha cambiato allenatore e viene da 2 pareggi, noi dovremo dimostrare il nostro valore se non vogliamo sorprese e dopo la bella vittoria sul Lecce sono sicuro che interpreteremo la gara nel modo migliore».

Lukaku e Brozovic sono ovviamente i giocatori più attesi. E per quanto le loro storie in nerazzurro siano profondamente differenti, stanno in qualche modo vivendo una stagione in parallelo, segnata da lunghe assenze per infortunio, dal Mondiale e dal lento reimpossessarsi della squadra. Hanno giocato l'ultimo spezzone di partita all'andata col Porto, e lì la loro prova è stata forse un po' sopravvalutata, vista l'inferiorità numerica degli avversari, sono stati deludentissimi titolari nella sconfitta di Bologna e sono tornati in panchina contro il Lecce. Stasera, dunque, di nuovo in coppia e in campo dall'inizio.

Il belga a caccia dei gol per meritarsi un'altra stagione in nerazzurro, com'è nei suoi desideri, il croato all'inseguimento del proprio passato, sfilato via per la crescita esponenziale di Calhanoglu, che di fatto gli ha tolto il ruolo e la maglia. Anche per lui, il futuro è in bilico. Ma il contratto da 6 milioni netti, firmato solo l'anno scorso, non renderà semplice trovare un acquirente.

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