Inter, dalla panchina d'Oro di Inzaghi alle 4 sfide in più rispetto a Napoli e Dea

E che partite: due derby e il Bayern in Champions

Inter, dalla panchina d'Oro di Inzaghi alle 4 sfide in più rispetto a Napoli e Dea
00:00 00:00

Riecco il campionato, dopo una sosta servita all'Inter per fare anche un bel massaggio all'autostima. Inzaghi lancia la volata scudetto dall'alto della classifica e della Panchina d'Oro ricevuta a fine marzo '25 per celebrare i successi del 23-24 (restano curiosi i tempi ritardati della premiazione, con alcuni tecnici nel frattempo esonerati; ma tant'è). Contratto in scadenza l'anno prossimo, il tecnico aspetta di capire come finirà la stagione per sedersi a discutere il rinnovo. Pare non avere fretta, e a leggerlo bene può essere un segnale di ottimismo. Marotta non ha dubbi che l'accordo con Inzaghi andrà oltre il 2026, ma visto che all'allenatore le alternative non mancano, forse saranno importanti anche i programmi (leggi la disponibilità sul mercato) e non solo i soldi per l'ingaggio.

Ottimismo ce n'è tanto in casa Inter, un po' ovunque. L'autostima è un po' di tutti. Il primo è stato Calhanoglu, che dai ritiro della Turchia stavolta ha parlato addirittura di aspirare al Pallone d'Oro, facendo sembrare piccola l'affermazione di un anno fa, quando si autodefinì «il migliore centrocampista del mondo». Appena più modesto Marcus Thuram, che intervistato da una rivista francese si è collocato «fra i 10 migliori attaccanti», anche se le sue statistiche in questo scorcio di 2025 si sono un po' sgonfiate. Curiosamente, in campionato è fermo da tempo a 13 gol (l'ultimo, il 19 gennaio) lo stesso bottino del primo anno all'Inter e dell'ultimo al Moenchengladbach, che poi è anche il suo massimo di sempre. In 9 partite, ha tutto per aggiornare i propri record (compreso quello dei gol in una stagione, 16: quanti quelli messo finora a segno contando anche le coppe).

Calhanoglu, Thuram e anche Barella, che va oltre il Triplete e guarda al Mondiale per Club. «Andremo negli Stati Uniti per vincerlo, sarà una grandissima esperienza personale e di squadra». Domani, intanto, c'è però l'Udinese. Non proprio una passeggiata, ma pensando a ciò che aspetta i nerazzurri da qui al 27 aprile: 9 partite, 4 più di Napoli e Atalanta, poteva certo andare peggio, anche perché la sosta per una volta ha dato una mano a Inzaghi.

Darmian è pronto, Zalewski quasi, soprattutto Lautaro, che è andato e tornato dall'Argentina in 2 giorni, non ha nulla di grave, non giocherà domani, ma già mercoledì col Milan potrebbe essere arruolato al resto della truppa nerazzurra. Dumfries è l'unico che non risponde all'appello, addirittura ha ricevuto il permesso di andare in Olanda a curarsi, improbabile che ce la faccia per l'andata col Bayern (8 aprile).

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica