Immersione totale quella dei manager di Oaktree nel mondo nerazzurro, ed è giusto così, perché è più il fondo che deve conoscere l'Inter di quanto l'Inter debba conoscere il fondo. Marotta e Antonello da 3 anni lavorano a stretto contatto, nel cda del club, con 2 figure cosiddette indipendenti ma in quota Oaktree, i consiglieri Amedeo Carassai, romano, e Carlo Marchetti, milanese, notaio, figlio del giurista Piergaetano, consulente di fiducia di Guido Rossi (il commissario Figc post Calciopoli). Tutti e 4, Marotta, Antonello, Carassi e Marchetti, saranno riconfermati nel nuovo cda nerazzurro, in cui dovrebbero entrare anche i manager Cano, Ralph e Meduri, presenti nei giorni scorsi in viale della Liberazione, insieme con Carlo Liguori. E da questa rosa di nomi dovrebbe uscire il nuovo presidente. Tra i favoriti, proprio Renato Meduri e Carlo Marchetti, peraltro tifoso interista, mentre Marotta si sfila («sono nato dirigente»).
Il primo nodo che la nuova proprietà dovrà affrontare è quello del rinnovo di Lautaro, che per ora ha rifiutato l'offerta di aumento a 8 milioni (ne guadagna 6) e il cui procuratore, anzi, sta cominciando a diffondere voci sull'interessamento di grandi club. E quale se non il PSG poteva essere il primo nome? La matassa non sarà semplicissima da sbrogliare, di certo Oaktree non arriverà a doppia cifra (la richiesta è di 12 milioni a salire). L'attuale contratto scade nel 2026 e gli scenari sono almeno 3, in ordine di possibilità: 1) Lautaro fa l'interista non solo a parole e accetta l'offerta. 2) Il suo procuratore si presenta in sede con un'offerta per l'Inter intorno ai 100 milioni, che Oaktree valuterebbe seriamente. 3) La questione resta congelata per qualche mese. Nel frattempo, Marotta continua a dirsi ottimista: «Lautaro ha grande senso di appartenenza e questo ci faciliterà col suo agente».
Fortunatamente, non sarà un problema il rinnovo di Inzaghi, così come non dovrebbe esserlo quello di Barella (7 milioni fissi fino al 2029, più bonus) restando dentro i parametri fissati per i giocatori top. Marotta e Ausilio sono attesi da un'estate come sempre impegnativa. Zielinski e Taremi non bastano. E la rosa va ringiovanita, soprattutto in difesa. In più torna Correa e c'è Arnautovic col suo costo ingombrante. Avendo soldi da spendere, sarebbe più facile.
Giusto in fondo, mentre Massimo Moratti a Oggi fa sognare i tifosi nostalgici («Rivedere i Moratti nell'Inter? Non la vedo facile, ma non lo escludo»), c'è sempre la questione LionRock.
Possibile che il fondo di Hong Kong abbia accettato col suo 31,05% di essere parte del pegno ora escusso da Oaktree? Possibile che quegli investitori abbiano accettato di perdere denaro loro per responsabilità altrui? Forse Zhang aveva provveduto a rimborsarli prima della scadenza del prestito? Domande cui non è Oaktree a dover rispondere, ma che è lecito farsi.
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